Quando la vita si racconta da dentro
La parola "embrione" deriva dal greco "
έμβρυον" (émbryon), composto da "en-" che significa "dentro" e "bryein" che significa "germogliare, fiorire".
È questo il cuore pulsante della riflessione poetica e scientifica di Konrad Obermeier, insegnante di Rolfing® e studioso di embriologia biodinamica, che ci invita a guardare l’embrione come qualcosa di più di un organismo in sviluppo: una metafora vivente dell’essere umano in divenire, una danza silenziosa tra corpo, ambiente e coscienza.
Nell’articolo “Letter from the Embryo – En-brýein”, Obermeier intreccia arte, filosofia e scienza in un racconto che emoziona e invita a riflettere. L’embrione, ci dice, non è solo una fase iniziale della vita, ma un essere relazionale, sensibile, plasmato tanto dalla genetica quanto dall’ambiente e dalla cultura in cui cresce – ancor prima di nascere.
“L’embrione sta tracciando un territorio e costruendo una casa in un universo metabolico. Ha un enorme potenziale, ma nessuna esperienza diretta nella costruzione.”
Nascosto nel ventre materno, invisibile all’occhio umano, l’embrione non si limita a crescere: si costruisce, si adatta, si relaziona, impara a esistere senza parole, senza pensiero cosciente, senza storia. Vive in un tempo puro, privo di proiezioni mentali. Il suo linguaggio è fatto di cellule, flussi metabolici, risposte immediate al mondo esterno. Un mondo che entra in lui, attraverso la madre, e che già comincia a modellarlo.
È un essere “senza architetto”, ma non senza intelligenza: possiede un sapere antico, inscritto nel DNA e nella materia stessa del vivere.
Quando l’embrione si specchia nella cultura
Uno dei punti più suggestivi dell’articolo è la riflessione su come, nel corso della storia, l’embrione sia sempre stato plasmato dai racconti e dai paradigmi culturali.
Nelle epoche orali, l’embrione era narrato nei miti. Per Aristotele, attraversava fasi vegetative, animali e infine umane, ricevendo l’anima solo in un secondo momento. Nelle visioni preformazioniste, era un minuscolo “uomo già formato” (homunculus) presente in ogni seme, che doveva solo ingrandirsi. La scienza moderna ha cambiato la narrazione, ma non ha cancellato il mistero. La genetica, la biologia molecolare, l’evoluzione ci offrono nuovi strumenti per comprendere lo sviluppo embrionale. Ma restano aperte domande che nessun microscopio o algoritmo può chiudere del tutto.
“Il mistero non risiede più nel divino, ma si è trasfigurato nella tecnologia.
Non è più il filosofo o il mistico a spiegare la vita, ma il genetista e il bioinformatico.”
Dal corpo che cresce al corpo che sente
In questa visione ampia e profonda, Obermeier recupera la centralità del corpo come soggetto del divenire. L’embrione non è una macchina biologica che esegue istruzioni genetiche, ma un essere che sente, che risponde, che si plasma nella relazione. Citazione dopo citazione, Obermeier ci porta a vedere lo sviluppo come un processo circolare, non lineare: dall’interno all’esterno e dall’esterno all’interno. La genetica non è tutto; l’ambiente, l’esperienza, la qualità delle relazioni sono altrettanto determinanti.
“Lo sviluppo ontogenetico è la risposta riuscita dell’embrione a una domanda posta dall’ambiente.”
In questa ottica, il corpo adulto non è qualcosa di “già dato”, ma una biografia incarnata, una storia di adattamenti, interazioni, sensazioni. Ecco perché, per chi lavora con il corpo – come nel Rolfing® – è così importante onorare l’origine di quel corpo, il suo silenzioso cominciare.
Perché tutto questo parla a chi lavora con il Rolfing®
Perchè “Letter from the Embryo” non è solo un articolo culturale o scientifico ma un invito a tornare alle origini del corpo. a riconoscere nel tocco, nel respiro, nella gravità, qualcosa che parla la stessa lingua dell’embrione, a creare spazio per il divenire, non per correggere ma per accompagnare.
Per chi pratica il Rolfing®, questo articolo è una dichiarazione poetica del perché il nostro lavoro può andare tanto in profondità. Non tocchiamo solo tessuti, ma una memoria antichissima. Non invitiamo solo al movimento, ma alla possibilità di riscrivere la relazione tra corpo e ambiente.
Fonte
Letter from the Embryo – En-brýein” - Konrad Obermeier, - Basic Rolfing® Instructor“
Pubblicato su (Journal of dr. Ida Rolf) Structure, Function, Integration, novembre 2022.
Per approfondire: www.rolf.org

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