Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Siamo orgogliosi di annunciarvi che L'Associazione Europea Rolfing® collabora attivamente con il Museo BODYWORLDS sul tema della fascia. La struttura fasciale del corpo umano è alla base del metodo manuale Rolfing®, la cui anatomia viene insegnata all'inizio della formazione Rolfing. Particolarmente eccitante per i Rolfers® e coloro che sono interessati al Rolfing è quindi la nuova area della fascia del museo BODYWORLDS a Berlino: qui i visitatori possono ottenere profonde conoscenze sul tessuto connettivo fasciale. Il dottor Robert Schleip, esperto di fascia e direttore della ricerca dell'Associazione Europea Rolfing®, ha progettato una visita guidata speciale sulla fascia e un corso accelerato sulla fascia, appositamente per il museo. Oltre alla prima Fascia Plastinate 3D FR:EIA al mondo, l'area fasciale include molte plastinazioni parziali, come quella della colonna vertebrale umana. Questo modello illustra che le singole vertebre non si appoggiano l'una sull'altra, come si pensava in precedenza, ma sono mantenute in equilibrio da trazione e controtrazione. Nel corpo umano, questa funzione è svolta da un sistema tridimensionale di fasce e piccoli muscoli che mantengono la colonna vertebrale eretta. Questa scoperta getta nuova luce sullo sviluppo e il trattamento del mal di schiena. Soprattutto perché le fasce della schiena sono particolarmente densamente equipaggiate con sensori del dolore - sei volte più forti dei nostri muscoli.
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In conversazione con Andrea Brighi - Certified Rolfer™ e Maestro di Arti Marziali tradizionali cinesi Kung Fu e Taiji e Nicola Carofiglio - Certified Advanced Rolfer™ e Insegnante Internazionale di Rolf Movement™. Scopriamo insieme il loro percorso e come questo abbia portato all'ideazione del laboratorio "Corpo Pieno Corpo Vuoto" maggiori informazioni su www.formazionerolfing.it Andrea Brighi: https://www.andreabrighi.it/ Nicola Carofiglio: https://www.nicolacarofiglio.it
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Al via il nuovo programma di webinars GRATUITI promossi dall'European Rolfing® Association (ERA), che si terranno per l'intero mese di Maggio. ERA ha collaborato con alcuni dei principali insegnanti internazionali Rolfing® per offrire una serie di 7 webinars GRATUITI dedicati sia a noi Rolfers™ che a tutti i professionisti nel campo della salute e del benessere. I webinar sono ad accesso libero fino ad esaurimento posti e saranno erogati tramite la piattaforma Zoom Meeting. Ogni webinar sarà poi messo a disposizione per tutti gli iscritti che sono riusciti a seguirli in diretta. Per accedere ai webinar basta compilare il form di iscrizione e attendere le e-mail di invito con le istruzioni per accedere; queste verranno inviate a partire da due giorni delle date in programma. QUI LA LISTA DI TUTTI I WEBINARS IN PROGRAMMA Tra i Teachers, nomi illustri del panorama Rolfing® Internazionale: Robert Schleip, Pedro Prado, Jonathan Martine, Pierpaola Volpones, Kathrin Grobelnik, Kevin Frank, Caryn McHose, Juan David Velez e Peter Schwind.
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"Il Benessere corporeo (e non solo) si esprime nella forma e nella fluidità del movimento. Il Rolfing®, in breve tempo, ridà forma al tuo benessere in modo visibile e duraturo. Grazie al lavoro sulle Fasce e alla rieducazione corporea possiamo ringiovanire il nostro corpo e riapropriarci di una flessibilità e fluidità da tempo dimenticata.“ Maggiori informazioni su www.rolfingveneto.org Maggiori informazioni su Roberto Rosolen qui
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La comprensione e la pratica di un’arte marziale e dei suoi principi può essere facilitata attraverso la prospettiva del metodo Rolfing®. Lo sostiene Andrea Brighi, Rolfer™, che da anni percorre il doppio sentiero della pratica Rolfing e del Kungfu e Taijiquan. “Ida P. Rolf, la madre dell'Integrazione Strutturale Rolfing, ha praticato lo Yoga e il Taijiquan – spiega Brighi – e da queste discipline è stata sicuramente ispirata e influenzata per quanto riguarda la loro visione olistica del corpo e della mente, visione che è alla base del metodo Rolfing di lavoro sul corpo. Il Rolfing mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento e, occupandosi del sistema nella sua interezza, integra e riporta ordine nel corpo. Il risultato è una maggiore consapevolezza del proprio corpo, che è la base nella pratica delle arti marziali”. Non solo. Il Rolfing permette di migliorare la comprensione di ciò che è richiesto nella pratica delle discipline marziali, utilizzando un linguaggio corporeo che permette di poter comprendere l’ottica orientale da punto di vista diverso, più vicino alla mentalità occidentale. “Nelle arti marziali l’insegnamento è trasmesso principalmente oralmente e tramite poemi – continua Brighi - e utilizzano un linguaggio di tipo somatico lavorando sulle esperienze del corpo, spesso espresso tramite metafore. In particolare, proprio per trasmettere i principi e favorire la comprensione dei movimenti nelle arti marziali si utilizzano metafore spesso ermetiche per noi occidentali, rappresentando un ostacolo alla comprensione della disciplina e alla possibilità di sentire e muovere il corpo così come richiesto. Il Rolfing in questo ci aiuta, fornendoci una lettura ‘occidentale’ e per noi dunque più chiara di alcuni elementi, come per esempio l’influenza della forza di gravità sul nostro corpo e sul movimento, e il respiro. Per noi occidentali è importante capire il perché delle cose e spesso abbiamo una visione duale del mondo. Il sistema di insegnamento orientale si fonda invece sul non-duale, una visione monistica cui Ida P. Rolf ha saputo dare una componente fisica corporea di comprensione”. Pensiamo dunque, al respiro. Ogni arte marziale dà ampio spazio alle tecniche di respirazione e il Rolfing dà l’opportunità al praticante di farne un’esperienza diretta attraverso un linguaggio più vicino alla nostra cultura che ci permette di comprendere in modo pratico un concetto come per esempio quello del “percepire il respiro in tutto il corpo”. Anche quello della forza di gravità è un tema importante presente in tutte le arti marziali. Viene utilizzata come un vero e proprio strumento ma spesso il metodo ermetico di spiegarla e di affrontarla rende complicato comprenderla e applicarla alla disciplina. Il Rolfing permette di esperire in modo semplice la forza di gravità che fluisce nel corpo e quindi nel movimento. “Ho vissuto un grande cambiamento nel praticare l’arte marziale dopo l’approccio al Rolfing – conclude Brighi - Ho una prospettiva in più per arrivare a una maggiore consapevolezza del mio corpo e a comprendere la relazione che esiste tra ogni sua parte e con lo spazio che lo circonda. Una consapevolezza che porta nella pratica della disciplina sicurezza, stabilità, prontezza di riflessi, con la conseguenza di minori possibilità di farsi male”.
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Ecco l'esperienza con il Rolfing di Nicola, giovane pianista concertista. Arrivato nello studio della Rolfer® Pierpaola Volpones, per via di un dolore alla spalla destra con rigidità del dito medio della mano destra, in appena 6 mesi è riuscito a risolvere i suoi fastidi riprendendo con maggior dinamismo ed entusiasmo la sua attività concertistica. Pierpaola Volpone dice "Con Nicola non ho seguito il percorso classico dei 10 incontri, ma progettato una serie di sedute dedicate a migliorare e risolvere il problema che si manifestava con dolore e limitata mobilità delle dita, in particolare del medio destro. Un'ulteriore dimostrazione di come la capacità di "ascolto" attraverso il tocco dei Rolfer riesca a individuare le origini dei problemi e risolverli in modo efficace. Il Rolfing è anche una relazione biunivoca tra Cliente e Rolfer, un percorso fatto in sinergia, che porta all'incremento del benessere e alla risoluzione efficace di un ampio panorama di problematiche. Pierpaola dice: Mi è piaciuto lavorare con Nicola, per la sua apertura e capacità di ricevere, sentire e elaborare le informazioni assimilandole. Guarda il video della testimonianza integrale nel link sotto Fonte: https://www.volpones.it/nicola-il-pianista/ Rolfer: Pierpaola Volpones - Advanced Rolfer e Rolf Movement Instructor
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Secondo Albert Einstein, ogni conoscenza deriva dall’esperienza. Quale modo migliore di diffondere la conoscenza del Rolfing® di condividere le esperienze sotto forma di una collezione di interviste ad entrambi i protagonisti: i Rolfer™ e i loro clienti. In questa serie di interviste affascinanti a Certified Rolfer™ e Certified Advanced Rolfer™: Claudia Kroczek, Aman Andres Kohlbach, Begona Fontana Urriza, Marina Blandini, Henrike Rietz-Leiber, Bert Schmitz and Florian Thomas e alcuni dei loro clienti, vi porteremo dentro i loro primi passi nel Rolfing®, come lo hanno incontrato, come si sono decisi di voler studiare il metodo e applicarlo, conoscere Ida Rolf in persona, e più importante di tutto, l’impatto che l’intervento ha avuto sui loro clienti. GUARDA ONLINE
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Sono Alberta, ho 68 anni, e questa è la mia testimonianza sul Rolfing e sul rapporto con la mia rolfer, Miita Mazzali Fulgenzi. Ve la racconto in modo diretto, sull'onda emotiva di una esperienza per me molto importante. Quando cominciai il mio percorso avevo in testa una domanda: come sarà la persona a cui mi sarei affidata per molti mesi? La professionista in questione era Miita Mazzali, una delle prime rolfer in Italia, che mi aspettava nel suo studio a Roma, vicino a Villa Ada, quel parco in cui lo scrittore Niccolò Ammaniti aveva ambientato un suo esilarante romanzo. Il mio percorso iniziava quindi con una citazione letteraria e un sorriso, e questa mi metteva già di buon umore. Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me. E, più o meno, della mia stessa età. La prima cosa che ho pensato è stata: Miita è una fata benevola. “Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me” La prima seduta era partita con l’anamnesi (la raccolta dalla voce diretta del paziente di tutte quelle informazioni che possono aiutare il terapista a indirizzarsi verso una diagnosi corretta, ndr), che non nascondo, mi stava metteva un po’ di ansia. Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia. Ero appesantita e in più le analisi avevano diagnosticato che era in atto un processo di degenerazione artrosica delle ginocchia molto avanzato. Ginnastica, in vita mia, non ne avevo mai fatta, se non sporadicamente e con la sensazione di essere costretta: detestavo le palestre e la filosofia del fitness. Lavoravo per ore al computer e nel tempo libero amavo stare sdraiata a leggere un libro. L’unica attività fisica che mi piaceva fare era camminare, ma ora le mie gambe mi dicevano che non potevo più farlo. Ero appena andata in pensione, mi aspettava una vita nuova in un mondo nuovo, mi ero trasferita appositamente in campagna ma il mio corpo sembrava non volermi più seguire. “ Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia” Dopo il colloquio iniziale, con Miita siamo passati alla pratica: mi ha visto camminare e ha notato subito che avevo le spalle troppo rigide, ero sulla difensiva, col busto troppo in avanti e una traiettoria inquinata dal mio disturbo visivo da ambliopica. Dopo un po’ di percorsi mi sono sciolta e mi sono messa sul lettino. Le sue mani hanno cominciato a toccarmi partendo dai piedi. Miita mi ha spiegato che a ogni seduta si sarebbe lavorato su una parte del corpo, fino a completare le dieci tappe. Il suo è un massaggio forte, profondo e spesso anche doloroso, tanto che durante la manipolazione mi ha detto: “guardi che posso farle male…” Il suo lavoro è molto intenso, faticoso, eppure Miita riusciva sempre ad essere morbida e accogliente, con delle braccia quasi materne. Miita mi ha poi spiegato che ogni seduta sarebbe finita con un lavoro sulla testa e, quando lo ha praticato, mi sono sentita 'sciolta'. Il massaggio cranio-sacrale mi piace molto ma quello di Miita mi ha liberato da tutte le tensioni, commuovendomi. Mentre glielo stavo dicendo ho sentito due lacrime scorrere sulle guance. Mi sono vergognata un po’ e lei mi ha sorriso. Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi. Ci vediamo tra quindici giorni, mi ha detto Miita. La seconda seduta ha riprodotto la magia della prima. Sono entusiasta e grata, anche se il lavoro sui muscoli delle gambe si è rivelato per me molto doloroso. “Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi” Dopo la terza seduta, mi accorgo che la mia terapia va avanti con un po’ di lentezza, perché vivo a duecento chilometri di distanza, devo prendere auto e treno per arrivare a Roma, spesso rimando gli appuntamenti, costringendola a cambiare la sua agenda. Miita dice che devo mantenere la continuità, altrimenti il lavoro è inutile. So bene - ormai mi conosco – che sta riaffiorando la mia resistenza a muovermi, a 'sentire' il corpo. D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica, che ho praticato per molti anni. Sento che si è instaurato il transfert con Miita, e il fatto che lei mi conosca, che sappia il mio segreto, mi mette sulla difensiva. Tuttavia, lo ammetto, a volte penso: non ci torno più. La mia 'fatina benevola', però, mi sgrida. E ha ragione. “D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica. che ho praticato per molti anni” In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno. La devo riconoscere, abbracciare, amare. In quel dialogo tra noi sento che è una sofferenza che conosce bene, chissà se è arrivata a questo meraviglioso lavoro perché aveva bisogno di riconoscere anche lei la bambina che era stata. È un momento di empatia perfetta, che resterà per sempre nel mio cuore. Mi chiede che cosa mi fa sentire davvero “dentro” il mio corpo, e io rispondo stare nell’acqua, ma senza dover nuotare, senza dover per forza compiere una prestazione. E lei mi dice: stai nell’acqua, muoviti come vuoi, lentamente, fai le capriole e sorridi alla bambina che eri. È il tuo elemento. “In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno” Dopo la fine del percorso di dieci sedute, ci siamo viste altre volte, quando io potevo andare o quando lei aveva un’ora libera. Ora che avevo ricominciato a sgambettare, un po’ di mantenimento mi avrebbe fatto solo bene. Mi accorgo che avevo fatto la stessa cosa anche con la mia psicoanalista, come a prolungare un legame, un amore. Avevo in mente di chiamare Miita per vederla quando ho saputo che ci aveva lasciati. Un tumore l’aveva portata via in poco tempo. Avrei voluto sentirmi ancora tra le sue braccia. Avrei voluto abbracciarla anch’io e cullarla come lei aveva fatto con me.
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Questi corsi sono destinati a tutti coloro che desiderano intraprendere il percorso per divenrare un Rolfer™, non sono obbligatori ma molto utili per consolidare le basi di anatomia, tocco e movimento. Per sensibilizzare la partecipazione ai corsi di Pretraining, Formazione Rolfing Italia si impegna a restituire l’investimento iniziale dei seminari una volta conclusa Fase 3, ovvero quando il candidato diventa un Certified Rolfer™: un tesoretto utile a promuovere la propria attività fin da subito! SCOPRI DI PIU'
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Benvenuta Primavera... Sapevi che grazie al Rolfing® puoi respirare senza sforzo e liberamente! L'Integrazione Strutturale Rolfing® può aiutare a respirare con maggiore facilità e profondità. Molto spesso, i tessuti miofasciali del torace e della cintura scapolare sono così accorciati che le costole non possono muoversi liberamente durante la respirazione. Lavorando sulla mobilità della gabbia toracica, i Rolfers® si assicurano che il respiro possa diffondersi in tutto il corpo. Questo meraviglioso nuovo modo di respirare liberamente è un'esperienza speciale per molti clienti. Trova il Rolfer più vicino a te CLICCA NEL LINK SOTTO: TROVA UN ROLFER
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L’esperienza di un Rolfer in Africa Per portare sollievo fisico e armonia nel movimento. Dagli Stati Uniti all’Italia e di qui all’Africa, non ha confini l’applicazione del Rolfing, il metodo di educazione corporea e manipolazione profonda nata negli Stati Uniti: riequilibra la postura, riportando il corpo alla sua efficienza e integrazione originaria. Di questo viaggio racconta Mario F., Rolfer italiano in pensione, che ha trascorso come volontario lunghi periodi in Africa, portando sollievo e armonia del movimento a centinaia di persone, lavorando in due missioni in Etiopia e Tanzania. In questi luoghi manca non solo l’assistenza sanitaria, ma anche quanto necessario a rendere la vita più facile. Sotto le sue mani sono passati anziani e adulti, piegati da una vita di lavoro nei campi e nell’allevamento, privi di adeguati ripari dal freddo, che vivono a 3.000 metri di quota in capanne dove non arriva l’acqua, la luce e il gas. Così pure, Mario, ha lavorato con bambini e ragazzi, che portano nei loro giovani corpi le conseguenze di incidenti e traumi, che talvolta toccano più la mente che il corpo. “Ho dovuto riadattare il Rolfing alla mentalità e alle esigenze di queste persone che, molte volte avevano bisogno di essere ‘riaggiustate’ – spiega Mario F. – più che trattate secondo il metodo classico del Rolfing, che richiede dieci sedute, ognuna dedicata a una parte del corpo. Spesso indicavano il punto critico e volevano un risultato immediato. Così sono stato costretto a personalizzare in modo estremo il mio intervento. Tuttavia, la loro sconfinata fiducia in me e l’efficacia del metodo Rolfing hanno reso possibile veri e propri miracoli”. Come quello che ha vissuto Mary, 16 anni, che da sei mesi viveva raggomitolata su se stessa, con gli occhi chiusi e muta. I fratelli, disperati, dopo aver consultato stregoni, suore e medici, la portavano rigida e immobile come un oggetto ogni due giorni nello studio di Mario. Dapprima si è trattato di distenderle rigidità fisiche: piano piano, alla nona seduta, stava in piedi e muoveva i primi piccoli passi. Alla fine del percorso Rolfing, ha aperto gli occhi e ha parlato: era stata promessa in sposa a un uomo che non conosceva e non voleva. Si era rinchiusa in se stessa, serrando il suo corpo, gli occhi e la bocca, per evitare di doversi sposare. Dal momento che la sua volontà non contava, solo in quel modo era sicura di poter essere rifiutata dal marito. “Il Rolfing mi ha permesso, attraverso le mani, di entrare nel dolore del suo corpo – spiega Mario – e di aprire così anche la sua mente. Ci sono dolori troppo forti da affrontare e il corpo spesso si chiude per difenderci. Nella civilizzata Europa come nel più lontano villaggio africano”. Dall’Africa, Mario ha riportato la meraviglia nell’osservare la postura di certe popolazioni, come quelle della Tanzania. “Camminare è la migliore medicina e loro sono in grado di camminare per ore – spiega – con una leggerezza che deriva loro dall’armonia nella muscolatura e dall’integrazione perfetta con la forza di gravità terrestre, che per noi invece che una leva si è trasformata in un fardello. Noi portiamo sulle spalle il peso della terra, e disimpariamo a gestirlo, dal momento che trascorriamo la nostra infanzia e gioventù seduti sui banchi di scuola, per passare poi il resto della vita dietro ad una scrivania. La nostra civiltà ci fa sedere sempre e male, e dimentichiamo cosa significhi camminare e come farlo. Guardando gli africani ho constatato quanto fosse giusta l’intuizione di Ida P, Rolf, la fondatrice del metodo Rolfing, che sottolineava come la forza di gravità influisca sulla postura e che sia necessario intervenire nel sistema nella sua interezza, riportando ordine e armonia nel corpo”.
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Sono arrivata alle 10 sedute senza dolori, senza problemi. Se però potevo esprimere un desiderio, era quello di trovare maggior agio nel mio bacino, volevo essere meno lordotica a livello lombare. E già nel primo colloquio la mia rolfer mi stupì dicendomi qualcosa del tipo: “un certo grado di lordosi lombare è fisiologica e tu non sembri averne un eccesso. Esploreremo insieme questa sensazione di disagio che senti in questa zona nell’insieme del tuo corpo…” Sorrisi e pensai che forse lei non aveva capito bene il mio problema. Certo, non sapeva che io ho anche L6, che tutti i miei disagi li ho sempre avuti lì, etc, ma poi avrebbe capito… Invece sono stata io a scoprire ciò che lei forse aveva già intravisto in quel primo incontro, quello di cui io, il mio corpo, avevamo fame: di piedi che mi permettessero di sentirmi solida, sicura. Sentendo la spinta sotto ai piedi quando camminavo. Un collo che mi permetteva di guardare all’orizzonte e non solo davanti a me. Un bacino che poteva muoversi liberamente e non stare bloccato in una unica posizione. Una bocca che potesse chiudersi in modo perfettamente complementare, sentire le due arcate dentali combaciare perfettamente e con grande leggerezza, senza più stringere. Scendere ogni volta dal lettino e scoprire che i miei piedi erano leggeri e solidi nello stesso tempo. Che la terra mi offriva sostegno e non cercava più di tenermi incollata a sé. Percepire, scoprire ad ogni seduta la possibilità di stare nello spazio con una postura diversa, che influenzava incredibilmente anche il mio stato interiore. E scoprire anche che potevo ricreare alcune di quelle posture più comode se, una volta fuori da lì, prestavo attenzione al mio corpo e al mio stato interiore, anche se con il passare dei giorni tendevo a dimenticarmi come evocare quelle nuove posizioni. Che la mia rigidità nel collo poteva cambiare se mi ricordavo di percepire il mio bacino, come stavo seduta. Ricordavo che la sensazione nel corpo poteva essere diversa ma non riuscivo più a ricreare quello spostamento nel corpo che mi permetteva di sentirmi con quella determinata sensazione. Ho avuto l’impressione di avere dei “binari” posturali, come se alcuni miei schemi motori fossero così antichi, consolidati e significativi per me, che c’era bisogno di più occasioni di incontro con questi nuovi schemi,apportatori di maggior agio, per poterli integrare davvero. Di avere un ritmo di accoglienza più lento. Nella vita quotidiana questo antico poi riemergeva prepotentemente in certe situazioni e anche se razionalmente sapevo che stare con la testa in alto, con i muscoli dietro del collo contratti, con le dorsali bloccate non mi avrebbe aiutata a affrontare con maggiore economia quello avevo di fronte, è come se tutti questi atteggiamenti nel loro insieme avessero avuto un significato profondo per me, per la mia storia, che prevaleva su ciò che io razionalmente consideravo più vantaggioso. E allora percependo da una parte la frustrazione legata a questo stato del mio corpo e alla nostalgia di quello stato così piacevole, nello stesso tempo provavo gioia perché nutrivo fiducia e sicurezza che quello stato non era temporaneo e dipendeva dalle mani di qualcun altro, ma era qualcosa che esisteva dentro di me, una potenzialità. Come l’imparare a camminare e parlare da piccoli, qualcosa che è nella saggezza del corpo, e che io posso favorire l’emergere di queste nuove possibilità corporee, mettendomi nelle giuste condizioni ambientali che mi possono offrire gli input e gli stimoli adeguati che facilitano e sostengano questo mio ulteriore apprendimento. Fare l’esperienza del globale che prende il sopravvento sul locale, questo concetto mi ha richiamato l’attenzione su un modo di funzionare: quello democratico, dove la maggioranza vince sulla minoranza. Perdendo così il contributo di questa minoranza, che diventa silente, o arriva addirittura a opporsi alle azioni che la maggioranza cerca di realizzare. Questa modo di funzionare, che genera una perdita, l’avevo già trovato a livello delle mie sensazioni e dei miei pensieri. Durante le sedute l’ho visto anche nella carne. Mi occupavo di ogni livello del mio essere: per i pensieri, ossia a livello del linguaggio con la Comunicazione nonviolenta, a livello delle sensazioni con il Focusing, e a livello del mio corpo di carne con il Rolfing. Ho confermato che è il modo di funzionare, di usare il corpo che fa la differenza. E ho capito che ogni formazione mi permette di allenare la mia capacità di tenere l’attenzione su quale modo di funzionare voglio che stia alla base del mio sistema. Un modo che sostenga l’equilibrio a livello mentale, di sensazioni e del corpo.
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ll Rolfing® può migliorare la postura? Ecco come Vincent Lee, Certified Rolfer®, risponde a questa comune domanda sul Rolfing®: “Il Rolfing® lavora per correggere la postura mediante l'allungamento dei tessuti del tuo corpo. Tessuti e muscoli tesi sono spesso responsabili di bloccare il tuo corpo in posture inefficaci. Il Rolfing® differisce dal massaggio poiché lavora attraverso l'intero corpo, insegnando come ottenere un allineamento posturale efficace, dalla testa ai piedi, attraverso una serie di dieci incontri.” Leggi l'articolo integrale Vincent Lee è un Certified Rolfer® attivo in Singapore, formatosi direttamente presso Dr. Ida Rolf, Colorado and Sydney. Scopri le risposte ad altri comuni domande sul rolfing nella nostra sezione FAQ
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Quando l’occhio mi cade su disegni anatomici raffiguranti il corpo femminile durante la gravidanza, rimango colpita ogni volta di quanto il corpo delle donne sia disponibile ad aprirsi, cambiare ed accogliere.... (Parlando di Rolfing) Le donne che hanno “preparato” il loro corpo per questa rivoluzione, rendendosi più elastiche e fluide, integrate con la gravità, sicuramente risentiranno meno della sollecitazione che il peso del pancione darà sulla zona lombare, distribuendo e scaricando il peso a terra in maniera più economica. Inoltre, dopo il parto, il recupero dell’integrazione strutturale sarà più veloce, magari preparando il corpo per una seconda gravidanza, o comunque rendendo più lievi le incombenze soprattutto fisiche dei primi anni del bimbo. LEGGI TUTTO Articolo tratta dal blog di Maria Cristina Crivellari (https://www.cristinacrivellari.it/) - Certified Advanced Rolfer™ e Rolf Movement™ Practitioner
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Ecco un interessante articolo pubblicato su The Richmond Magazine in cui Charlotte Fraser (Pilot PR - UK ) sottolinea come il Rolfing® possa migliorare efficacemente la postura e alleviare il dolore derivante da un uso non corretto di smartphone e tablet. LEGGI TUTTO QUI Fonte: European Rolfing Association L'Associazione Italiana Rolfing® si è più volte occupata di questo problema, avviando in passato una campagna di prevenzione denominata "Su La Testa" atta a sensibilizzare famiglie e studenti alla prevenzione della così detta iGobba attraverso un'azione diretta di correzione posturale. Trova il Rolfer™ Certificato più vicino e chiedi maggiori informazioni CLICCA QUI
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Negli ultimi anni le continue ricerche e scoperte sulla fascia hanno evidenziato scientificamente le azioni benefiche dell'integrazione strutturale. Gli ambiti di ricerca sono via via cresciuti innescando una proliferazione di articoli e approfondimenti. Ecco un articolo sul Journal Of Bodywork and Movement Therapies, uno degli organi di diffusione scientifica più importanti in questo ambito. Abstract La scienza è la spina dorsale di ogni chiara comprensione di come il corpo è composto e di come diverse strutture e funzioni sono collegate tra loro. È ovvio che esiste un'enorme variabilità negli esseri umani - non solo in termini di aspetto esteriore come le misurazioni di altezza, peso, massa muscolare e altre proprietà fisiche, ma anche rispetto ai parametri metabolici e funzionali. Questo articolo mette in evidenza i recenti sviluppi delle attività di ricerca nel campo delle scienze della fascia con un'enfasi particolare sulle strategie di valutazione come base per ulteriori studi. LEGGI TUTTO QUI Articolo Originale: Frontiers in fascia research Carla Alessandra Avila Gonzalez, Mark Driscoll, Robert Schleip, Scott Wearing, Eric Jacobson, Tom Findley, Werner Klingler Vol. 22, Issue 4, p873–880
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Ho una cattiva postura. È iniziato quando ero un bambina affetta da asma, avevo dieci anni e avevo le spalle arrotondate di un vecchia a pochi centimetri dalla gobba. Più tardi, da adolescente, una radiografia rivelò che avevo una cifosi che è un'eccessiva curvatura della colonna vertebrale nella parte superiore della schiena. Ero esasperata dal mal di schiena, dovuto alle tante ore davanti al computer e dai continui mal di collo e mal di testa dovuti alla mia postura... [Dopo le 10 sedute di Rolfing®]...il mio corpo è cambiato e la mia consapevolezza fisica è cresciuta nel corso del trattamento e questo è ciò che alla fine ho guadagnato dall'essere Rolfata. Leggi tutto qui Fonte: I’ve Been Rolfed – Part 1: The What, Why and How of Rolfing® Autore: Angie MacDonald
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Il Webinar in programma per 12 Giugno sarà diviso in due parti, nella prima la dott.ssa Carla Stecco parlerà di “Fasce e pavimento pelvico“ e delle sue ultime ricerche scientifiche e dei loro riscolti pratici. Nella seconda parte interverranno la prof.ssa Rita Geirola e prof.ssa Pierpaola Volpones con un focus su "Dinamica del bacino e le relazioni con le funzioni del cammino e del respiro". Un webinar di approfondimento altamente consigliato per: Rolfer, Insegnanti di Yoga, insegnanti di Feldenkrais, Massaggiatori, Fisioterapisti, Personal trainer, Terapisti, Osteopati e a tutti i Professionisti del lavoro corporeo. La ricerca della dott.ssa Carla Stecco è una punta di diamante per i professionisti che si occupano di manipolazione della fascia. La precisione e chiarezza della sua capacità espositiva, è una qualità che rende semplice la comprensione della struttura fasciale funzionale ed efficace l’applicazione in ambito terapeutico e riabilitativo. Maggiori informazioni e iscrizioni cliccare nel link sotto: ISCRIVITI ADESSO
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Martedi 16 Ottobre, Roberto Rosolen, Certified Rolfer™, presentarà il metodo Rolfing® e i suoi benefici, presso Respiro SRLS, viale Italia 194 - Conegliano. Ingresso gratuito previa prenotazione. Locandina evento | Sito ufficiale
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Tra ricerca, tradizione, innovazione e applicazione, in occasione del 125esimo anniversario della nascita di Ida Pauline Rolf, l’Associazione Italiana Rolfing® in collaborazione con Formazione Rolfing Italia, presenta 2 esclusivi incontri con il dott. Robert Schleip su “Fascia, Interocezione e Sistema Nervoso Autonomo“ e la dott.ssa Carla Stecco su "Fasce e pavimento pelvico - Anatomia e Funzione". In quest'ultimo, in una seconda parte, la prof.ssa Rita Geirola e prof.ssa Pierpaola Volpones focalizzeranno l'attenzione sulla "Dinamica del bacino e le relazioni con le funzioni del cammino e del respiro" attraverso una serie di riflessioni ed esplorazione sugli aspetti funzionali del diaframma pelvico. 05 Giugno 2021 - ore 10:00 | Fascia, Interocezione e Sistema Nervoso Autonomo | Robert Schleip 12 Giugno 2021 - ore 10:00 | Fasce e pavimento pelvico - Anatomia e Funzione - | Carla Stecco - Pierpaola Volpones - Rita Geirola -60% in occasione del compleanno di Ida P. Rolf in occasione delle celebrazioni per l'anniversario Ida Pauline Rolf avrai diritto ad uno scontro del 60% sul prezzo del webinar! Due webinar di approfondimento altamente consigliati per: Rolfer, Insegnanti di Yoga, insegnanti di Feldenkrais, Massaggiatori, Fisioterapisti, Personal trainer, Terapisti, Osteopati e a tutti i Professionisti del lavoro corporeo.