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Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Il CoLAP (Coordinamento Libere Associazioni Professionali) presente il 13 Novembre, presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, l'evento nell'evento: dentro "Riparte L'Italia con la Road Map del CoLAP", un'area interamente dedicata alle Professioni del Benessere e Relazioni di Aiuto dal nome "BeCOME - BEnessere, Creatività, Olismo, Movimento, Empowerment". Sarà un'area ricca di attivtà, dedicata completamente ai servizi alla persona: stand, aree dimostrative e talk show dalle 10.00 alle 18.30. Con un area dimostrativa centrale, un'area espositiva e un'area seminariale, sarà possibile incontrare sia chi il Rolfing® S.I. già lo conosce, sia chi vorrebbe capirne di più. Sarà un momento di dialogo, conoscenza, confronto, dove i visitatori potranno interfacciarsi con il mondo del Rolfing S.I. e di tante altre figure professionali che si occupano della persona e del suo benessere
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Le conseguenze dello stress sulle persone sono da anni ampiamente studiate e confermate. Sappiamo che può essere “stressante” un evento per altri considerato “normale” e che questa valutazione è soggettiva. Secondo la definizione, ancora attuale, data dal primo studioso dello Stress, Hans Selye, negli Anni ‘50, lo stress è quella serie di adattamenti fisiologici ad un evento che viene vissuto come minaccia o avversità. Questa minaccia viene definita “stressor”. La percezione di un evento come “minaccioso” e la successiva riuscita nell’adattarvisi dipende da molti fattori, tra i quali il patrimonio genetico e la struttura di personalità. Un evento, percepito come “minaccioso” e prolungato nel tempo, ha più probabilità di innescare le risposte da stress non adattive e causare quindi patologie. Le conseguenze di una reazione non adattiva allo stressor producono manifestazioni Emotive, come ansia, insicurezza, irritabilità; Cognitive, come perdita della memoria, incertezza decisionale e scarsa concentrazione; Comportamentali come l’abuso di sostanze tranquillanti o stupefacenti, tabagismo, alcolismo, turbe del comportamento alimentare (anoressia, bulimia) Fisiologiche, come disturbi del sonno, disturbi del ritmo cardiaco, della pressione arteriosa; Patologiche come i problemi gastrointestinali, depressione, attacchi di panico, patologie del sistema immunitario. Lo studio di patologie correlate allo stress, come il Disturbo Post Traumatico da Stress, legato ad eventi come la guerra, catastrofi naturali o violenze sessuali, ha permesso di rilevare che le zone “più toccate” dallo stress sono quelle più “profonde” del nostro cervello. Il cervello detto limbico, che ha a che fare con la paura, la rabbia, l’appartenenza sociale, e il cervello detto rettiliano che si occupa del controllo della respirazione e del battito cardiaco e di tutte quelle risposte somatiche collegate alla risposta da stress. Le tecniche “top-down” (dall’alto verso il basso) che utilizzano la parola ed il linguaggio si sono rivelate essere meno efficaci di quelle definite “bottom-up” (dal basso verso l’alto). Detto in termini più semplici: gli approcci che usano il corpo e le emozioni sono maggiormente efficaci nel lenire gli effetti dello stress proprio perché partendo dal corpo e dal vissuto corporeo raggiungono più facilmente le aree del cervello che risentono dello stress. Ed infine il neuro scienziato Bessel Van der Kolk studioso del PTSD (Disturbo Postraumatico da Stress) aggiunge: “Per risultare efficaci, abbiamo bisogno di fare le cose che cambiano il modo di regolare queste funzioni fondamentali (la struttura corporea e conseguentemente le emozioni ed infine il pensiero - NdA), cosa che probabilmente non può essere fatto solo dalle parole e con il linguaggio”. Il Rolfing appartiene, in buona sostanza, a quelle tecniche che riprocessano dal basso verso l’alto permettendo alla persona di diventare più consapevole delle proprie sensazioni psico-corporee. Le conseguenze sono un pensiero più orientato al positivo e alla capacità di confrontarsi con le difficoltà. E’ dunque comprensibile come il Rolfing sia diventato uno strumento molto efficace nel ristabilire le capacità adattive dell’individuo agli eventi stressanti del nostro vivere quotidiano.
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Rolfing e Danza Il Rolfing® incontra la Danza, un incontro gratuito e online per comprendere come l'integrazione strutturale e la terapia fasciale siano discipline trasversali ed altamente efficaci. Un incontro per scoprire come l'applicazione delle scoperte sulla fascia migliora la percezione del proprio corpo e le performance artistiche. Durata: 1h Piattaforma: Facebook. Interverranno: Marina Blandini, Coreografa e Professore danza contemporanea, Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Nicola Carofiglio, Rolfer, membro facoltà europea di Rolf Movement, danzatore, coreografo, istruttore di Gyrotonic e Gyrokinesis Annapaola Bacalov ,Danzatrice, Coreografa e Rolfer, condivide la sua ricerca sul corpo in ascolto e in movimento Pierpaola Volpones , chair della Faculty Europea del Rolfing In regia Eleonora Celli, presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE Feedback e Testimonianze Ecco cosa dicono alcune danzatrici dopo aver incontrato il Rolfing® Per me è stato un viaggio fluido, intenso e profondo nello spazio del mio corpo bellissimo ed emozionante… questa è la prima cosa che mi è venuta su pensando al lavoro fatto insieme…che voglia di rifarlo perché penso sarebbe un'esperienza completamente diversa. Rita Un delicato e intenso dialogo silenzioso, Un contatto pieno di valore. Per me è stata un'esperienza trasformativa di ascolto profondo del mio corpo e di me stessa. La Rolfer con cui ho lavorato, ha una rara e preziosa capacità di percepire e lavorare sull'infinitesimamente piccolo per aprire orizzonti infinitamente grandi. Le sessioni di Rolfing sono un felice dono che mi sono fatta. Un viaggio di esplorazione all'interno del mio corpo che ha aperto nuove possibilità di movimento (fisico ma non solo...) Beatrice Perri Un aspetto importante nel lavoro del Rolfing ( che ora sento lontano nel tempo ) fatto insieme è stata avere una percezione del corpo espansa, quasi che non ci fossero confini ed un enorme spazio interno Mi sentivo grande e radicata Cinzia Il mio percorso di Rolfing e la danza sono stati due processi distinti ma a profondamente legati tra loro: nelle sessioni di rolfing riportavo le esperienze del mio corpo nella danza, e viceversa. Ricordo il percorso di Rolfing come uno spazio estremamente profondo e di meraviglia. Meraviglia per aver potuto sfiorare un livello molto profondo di contatto con il mio corpo. Ricordo sensazioni molto nitide durante la manipolazione, che ricercavo e provavo a riportare al lavoro sul corpo durante le lezioni. Attraverso la parte di osservazione ed analisi ponevamo l’attenzione su piccoli dettagli del corpo, sulle preferenze naturali del corpo che ho capito essere già indicative di qualcosa, e che attraverso il rolfing ho iniziato a notare e riconoscere, e tenere in considerazione anche per la danza. Dopo la sessione spesso avevo la sensazione di essere un corpo plastico e plasmabile, come se fossi fatta di argilla. Sentire per un attimo il percorso del respiro, sentire che alcuni punti e parti potevano estendersi ed occupare nuovi spazi, allargarsi, allungarsi, espandersi: Tutto questo calarsi all’interno per riuscire poi ad affidarsi a questi spazi trovati o ritrovati, dentro e fuori da se’, nella mia esperienza è molto vicino alla danza. Delia Addentrarsi nel corpo in sentieri finalmente visibili Silvia Nel mio movimento, nella mia danza quando ho bisogno di forza (coraggio) per affrontare l’atto successivo la vado a cercare nella esperienza del Rolfing Carolina SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE
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In conversazione con Andrea Brighi - Certified Rolfer™ e Maestro di Arti Marziali tradizionali cinesi Kung Fu e Taiji e Nicola Carofiglio - Certified Advanced Rolfer™ e Insegnante Internazionale di Rolf Movement™. Scopriamo insieme il loro percorso e come questo abbia portato all'ideazione del laboratorio "Corpo Pieno Corpo Vuoto" maggiori informazioni su www.formazionerolfing.it Andrea Brighi: https://www.andreabrighi.it/ Nicola Carofiglio: https://www.nicolacarofiglio.it
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Siamo abituati a pensare che il significato delle nostre esperienze nasca dalla mente, come se il corpo fosse solo un mezzo di supporto, una macchina che obbedisce agli ordini del cervello. Eppure, cosa accadrebbe se ribaltassimo questa prospettiva e considerassimo il corpo come il vero protagonista della creazione del significato? È questa la riflessione proposta nell’articolo Voyage of Discovery into the Embodiment of Meaning, pubblicato nel Journal of the Dr. Ida Rolf Institute®. Scritto da Andrew Rosenstock, Nikki Olsen e Mark Johnson, l’articolo ci invita a esplorare una nuova visione del significato, radicata non solo nella mente, ma nel corpo e nelle sue interazioni con l’ambiente. Mark Johnson, uno degli autori, è noto per i suoi studi sulle metafore e sul loro ruolo nel plasmare la comprensione umana. Secondo lui: le metafore non sono semplici figure retoriche, ma strumenti che emergono dall’esperienza corporea e ci aiutano a navigare nella complessità della vita. Ogni movimento, ogni gesto, ogni sensazione diventa un tassello fondamentale per comprendere ciò che ci circonda. Il Corpo Come Creatore di Significato Immaginiamo di attraversare una stanza buia. Il nostro corpo si muove con cautela, le mani si tendono a cercare punti di riferimento, i piedi sondano il terreno. In questo momento, il nostro corpo non sta solo reagendo: sta creando un’esperienza di significato. Quella stanza buia non è più solo uno spazio vuoto, ma un luogo pieno di percezioni, tensioni e possibilità. Johnson sottolinea che questa capacità di attribuire senso al mondo non nasce dalla razionalità pura, ma dall’esperienza diretta del nostro corpo. Superare la visione dualistica mente-corpo, radicata nella cultura occidentale, significa accettare che il significato parte "dal basso", dal contatto fisico con l’ambiente e dalle emozioni che ne scaturiscono. Il Rolfing® e l'Embodiment Questa riflessione trova un’eco potente nel mondo del Rolfing®, un approccio che mira a ristabilire l’equilibrio tra corpo e gravità per migliorare il benessere. Gli operatori del Rolfing® lavorano sulla struttura corporea per favorire una maggiore consapevolezza e integrazione, aiutando le persone a percepire il corpo non come un’entità separata, ma come una fonte viva di significato. Un Invito alla Riflessione L’articolo Voyage of Discovery into the Embodiment of Meaning ci offre una nuova lente per osservare il nostro corpo e il mondo. Non si tratta solo di filosofia, ma di un modo pratico per riappropriarci della nostra esperienza quotidiana, ascoltando ciò che il corpo ha da dire. In un’epoca in cui siamo spesso scollegati dal nostro corpo, questa lettura ci ricorda quanto sia essenziale riscoprire la saggezza che nasce dal movimento, dalla sensazione e dal contatto. Un invito a riscoprire il significato incarnato, per vivere con maggiore presenza e consapevolezza. Fonte: Voyage of Discovery into the Embodiment of Meaning - An Excerpt of the Podcast, Touching Into Presence Pubblicato su Journal of the Dr. Ida Rolf Institute® Anno: 2023
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“Il Rolfing® può aiutare e supportare il processo di guarigione di coloro che sono sopravvissuti ad un trauma. Come operatore, la mia esperienza è stata quella di lavorare con persone abusate sessualmente. Durante la prima ora di Integrazione Strutturale, il cliente e il terapeuta devono sviluppare un rapporto attraverso il dialogo verbale così come attraverso il tocco...” Ecco un'interessante testimonianza di come il Rolfing® può aiutare e velocizzare il processo di guarigione di coloro che hanno subito un trauma. LEGGI TUTTO QUI Fonte: tratto dal sito di Frome Physical Therapy, centro Olistico operante a New York e specializzato nei trattamenti post traumatici. Autore: Rebekah Frome
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Tempo di Primavera e d’Estate, di corpi che iniziano a togliersi di dosso strati di vestiti ma anche il rallentamento fisiologico dei lunghi mesi invernali. Il sole, il respiro all’aria aperta, il movimento danno gioia e vigore e la natura ci dona ancora una volta il suo miracolo, nel rinnovamento. Ecco però che la risposta al moto, magari, non è più così pronta come alcuni anni fa: “ma come, ho fatto palestra, ginnastica, ma mi sento ‘legato/a’”. In generale nella nostra routine giornaliera stiamo troppo seduti, facendo poco esercizio. Probabilmente la risposta alla mancanza di agilità ed elasticità non è da cercarsi nell’allenamento muscolare, ma in quello fasciale. LA FASCIA La fascia è una rete di tessuto connettivo, che contiene oltre alla matrice di base extrafibrillare (i cui fibroblasti sintetizzano le fibre), fibre proteiche di collagene (più denso) ed elastina. Queste due componenti portano la rete ad essere elastica in una direzione, ma resistente nell’altra, perché dopo essere stata tirata torna alla forma originale. Si può suddividere in fascia superficiale, circa tre cm sotto la pelle, che inguaina tutto il corpo come una muta da sub, e fascia profonda, intrecciata con muscoli, vasi sanguigni e linfatici, tendini e legamenti. Fattore fondamentale per la mobilità ed il recupero muscolare è l’idratazione di questo tessuto, visto che contiene acqua al 70%, ma è anche importante che l’acqua arrivi dove deve; agglutinamenti, compattamenti, tensioni compensazioni, traumi, fanno sì che questa fascia si ispessisca e formi ‘dighe’ e ostruzioni, più o meno profonde, di cui la cellulite femminile è un esempio, ma anche le ben più invalidanti situazioni di dolore . Il Dott.Robert Schleip, direttore delle ricerche sulla fascia all’università di Ulm e nella Associazione Europea Rolfing®, nomina la fascia “Cenerentola” della medicina, in quanto fino a dieci anni fa in ambito medico questo tessuto veniva considerato semplice rivestimento privo di importanza. Ora invece sappiamo che la fascia è come una spugna, se strizzata e rilassata richiama fluidi e nutrienti, come risultato dell’azione dei capillari, contiene varie terminazioni nervose che ci danno la consapevolezza coordinativa e la sensazione di dolore, e immagazzina energia cinetica che dà luogo all’”effetto catapulta”. Il meccanismo catapulta è uno degli aspetti più affascinanti della ricerca sulla fascia: per esempio quando camminiamo il contraccolpo naturale generato dal tendine d’Achille, dalla fascia plantare e dalle fasce associate ai nostri muscoli produce il 50% della nostra forza propulsiva. E’ un effetto di ritorno dell’energia che viene permesso da un buon grado di elasticità, il quale riesce a creare pre-tensione e stretch. Nelle mie sedute individuali con il Rolfing® (www.rolfing.it, FB Rolfing Modena) supporto un obiettivo di elasticità e resilienza nell’allineamento strutturale, utilizzando la manipolazione dei tessuti e l’educazione al movimento, mentre nei miei gruppi insegno ad utilizzare il Blackroll® come strumento per l’automassaggio, insieme ad esercizi di stretching fasciale ed esplorazioni legate ai principi del Rolfing®. Maria Cristina Crivellari Certified Advanced Rolfer Rolf Movement Practitioner Maria Cristina Crivellari è Certified Advanced Rolfer e Rolf Movement Practitioner per approfondimenti clicca qui
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“Il training avanzato ti dà la possibilità di approfondire le conoscenze ed abilità che hai acquisito con il tuo lavoro. Cit. Pierpaola Volpones - Insegnante del corso Advanced Rolfing® Training è un corso (riservato ai soli Rolfer™ associati all'Associazione Italiana Rolfing®) Avanzato perché ti fa veramente avanzare e progredire: sia nell’acquisizione di tecniche più complesse e raffinate da utilizzare con i tuoi clienti, sia nel fare un “aggiornamento” del tuo stato di Rolfer™, ovvero ti permetterà di ampliare la tua visione, consolidare le competenze già acquisite, ed imparare nuove tecniche ancora più avanzate. TRE MODULI PER SPERIMENTARE Pierpaola Volpones, insegnante del corso, Chair della Faculty Europea del Rolfing® ha pensato di suddividere il training in tre parti per darti la possibilità di provare e sperimentare con i tuoi clienti ciò che stai imparando fra un modulo e l’altro e tornare in classe con osservazioni, richieste specifiche e commenti. Il suo modo di insegnare e di praticare il Rolfing è basato sull’approccio manuale, il tocco della fascia rimane per Pierpaola un elemento essenziale della pratica del Rolfing®. Il body reading è ciò che ci aiuta a “vedere” come il corpo si organizza nella spazio, come la gravità lo attraversi; ci aiuta a comprendere il territorio in cui agiremo. INTERAZIONE ATTIVA "L’interazione con il cliente è l’altro elemento indispensabile per la buona riuscita del lavoro; attraverso l’alleanza con il cliente possiamo imparare la risonanza e quindi incontrare la persona ad un livello profondo. Questo è ciò che troverai nel mio training di Rolfing Avanzato” COSTI Early Bird: Per iscrizioni entro il 31 Dicembre 2020: €4.700 Regular: €4.900 LA DATE Modulo 01: 11-17 Gennaio 2021 Modulo 02: 10-18 Maggio 2021 Modulo 03: 19-27 Luglio 2021 Iscriviti adesso! Inviaci una mail con i tuoi dati per ricevere maggiori dettagli e conoscere le modalità di pagamento: ISCRIVITI
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Orientarsi Durante le sessioni, si risvegliano e praticano gli orientamenti verso lo spazio e verso la terra. Se la percezione dello spazio, sia interno al corpo, sia esterno, si chiarisce e si bilancia con l'orientamento verso la terra, il danzatore si potrà situare, nello spazio della scena, in modo più consapevole; potrà inter-agire e reagire più prontamente ad altri corpi e fattori esterni: la luce, la scena, gli altri danzatori etc. L'Orientamento e i sensi La ricerca continua dell'organizzazione posturale scaturisce da una costante valutazione, anche non corticale, del proprio equilibrio. L'orientamento fisico risponde e si modula in stretta relazione alle informazioni ricevute dai recettori sensoriali: esterocettori cutanei,†propriocettori, enterocettori†e†recettori vestibolari. Il tatto, la vista, l'udito, l'olfatto giocano, quindi, un ruolo essenziale in questa importante funzione. Per questo, durante le sessioni, l'attivazione consapevole dei sensi è parte integrata e intrecciata con l'intervento sul tessuto connettivo. Mettere radici "sento di più i miei piedi e la terra, sono più stabile, ho dei piedi nuovi, non ho mai sentito così la terra!" Riconoscibile, in queste frasi, il senso di molte altre dichiarazioni di performer e danzatori con cui i Rolfer collaborano. Grazie ad un più netto radicamento, l'apprendimento e l'avanzamento tecnico della danza sono facilitati. La fiducia nei "piedi che imparano a mettere radici" favorisce il senso dell'equilibrio. Sentire la terra vuol dire anche essere in grado di usare al meglio e attivamente la forza di gravità: scaricando il peso a terra, quando serve, e usando la spinta, per spostarsi e saltare. Registrando una maggiore stabilità, il corpo impara a distendere i muscoli, che in modo inadeguato ed eccessivo, si attivano per mantenere l'equilibrio. Spesso nei corpi notiamo che i muscoli più superficiali si comportano come stabilizzatori, si caricano di tensione nel tentativo di colmare la mancanza di tono dei muscoli profondi. Il corpo perde quindi elasticità, tutto impegnato a stabilizzarsi. Accade che anche i diaframmi, naturalmente disegnati per "respirare" (alternativamente contrarsi e distendersi), vengano usati per stabilizzarsi. L'uso improprio dei diaframmi propaga tensione nel corpo. Tramite il Rolfing i muscoli più profondi si riattivano creando la stabilità da dentro e lasciano che la muscolatura in superficie si possa occupare del moto. Sembrerebbe un paradosso: ben radicati siamo pronti ad essere più dinamici. Autore:Anna Paola Bacalov Danzatrice, coreografa e Certified Rolfer™
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Oggi vi proponiamo alcuni estratti dell'esperienza con il Rolfing di Michael Kellenberger, ballerino e coreografo professionista e perchè ha deciso di diventare un Rolfer™. Nell'intervista, pubblicata su European Rolfing® Association (rolfing.org), Michael Kellenberger - oggi Advanced Certified Rolfer® and Rolf Movement™ Practitioner - spiega perchè ha scelto il Rolfing e quali vantaggi il Rolfing può apportare ai danzatori professionisti. Come ballerino, perché hai deciso di diventare un Rolfer? "Sono diventato un Rolfer Certificato nel 2006. Prima ho ballato come ballerino e coreografo freelance realizzando progetti personali. Ma come ballerino/coreografo di solito c'è sempre un momento in cui devi decidere se voler continuare a ballare, coreografare, insegnare magari... perché ad una certa età, c'è un limite nel mondo della danza per continuare a ballare. Questo è stato il punto principale per cui ho iniziato a pensare di fare una nuova educazione per tuffarmi in una nuova professione. (...) Quali vantaggi può portare il Rolfing® ai ballerini? "Direi che, quando fai l'educazione Rolfing, puoi acquisire una conoscenza molto più profonda di come il corpo si muove in gravità, perché è davvero un argomento tangibile quando lavori sulla rete fasciale nel corpo. Fai una esperienza diretta e tangibile di cosa accade quando il tuo corpo si muove nello spazio. Le tecniche che hai imparato per stare in piedi nello spazio diventano più chiare e comprendi ancor più il modo in cui il movimento sarà espresso dal tuo corpo (...) direi che c'è molto da guadagnare come ballerino con il metodo Rolfing, ma anche che il Rolfing stesso può trarre profitto dalla tua conoscenza di ciò che il movimento può fare e di cosa il movimento riesce ad esprimere. LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE QUI Fonte: https://rolfing.org/articles/video/rolfing-and-dance Autore: Michael Kellenberger - Advanced Certified Rolfer® and Rolf Movement™ Practitioner
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Lunedi 23 Settembre, presso la Palestra Activity Club, via Alfredo Borotti 3 a Piacenza, Andrea Brighi, Certified Rolfer™, offrirà incontri individuali gratuiti dalle ore 10:00 alle ore 16:00. Un'opportunità per scoprire il lavoro corporeo che mira a stabilire armonia ed equilibrio nella struttura corporea. Per Info e Appuntamenti chiamare il 3349518408 Maggiori informazioni su Andrea Brighi su www.andreabrighi.it
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Il corpo umano è un'opera d'arte in movimento, una sinfonia che necessita di armonia per funzionare al meglio. Questo è il principio che accomuna due discipline apparentemente lontane: il Rolfing® e l’Aerial Yoga. Come spiegato nell’articolo "Finding Harmony: Exploring Synergies Between Rolfing and Aerial Yoga" su RolfingNow, la combinazione di queste pratiche può trasformare profondamente la nostra relazione con il corpo, offrendo benessere fisico ed emotivo. Il Rolfing® si concentra sull’allineamento del corpo rispetto alla forza di gravità, aiutando a rilasciare tensioni profonde e a correggere posture errate. Dall’altra parte, l’Aerial Yoga utilizza il supporto dei tessuti sospesi per creare una sensazione di leggerezza, permettendo al corpo di muoversi liberamente nello spazio. Questo interessante articolo sottolinea come l’assenza di peso durante le sessioni di Aerial Yoga aiuti a scoprire nuovi modi di percepire il corpo, liberandolo da restrizioni e dolori. Una sinergia tra tocco e movimento Il Rolfing® è una metodo manuale che lavora attraverso il contatto fisico per riorganizzare la struttura corporea, mentre l’Aerial Yoga integra il movimento fluido, creando una danza tra forza e morbidezza. Questa sinergia tra tocco e movimento permette di sperimentare una profonda connessione con il proprio corpo, aumentando la consapevolezza corporea e favorendo una sensazione di leggerezza interiore. Per chi è alla ricerca di un approccio olistico al benessere: la combinazione di Rolfing® e Aerial Yoga offre una strada verso la trasformazione personale. La forza di gravità non è più un nemico da combattere, ma un’energia con cui collaborare per ritrovare equilibrio, forza e serenità. Se questa armonia tra corpo e mente vi affascina, vi invitiamo a leggere l’articolo originale per scoprire come queste due discipline possano influenzare positivamente la vostra vita. Articolo Originario: Finding Harmony: Exploring Synergies Between Rolfing and Aerial Yoga Kommentar verfassen / Rolfing / 10 Luglio 2024
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L’associazione Italiana Rolfing® promuove forme di garanzia a tutela dell’utenza, tra cui l’attivazione di uno sportello di riferimento del cittadino consumatore, presso il quale i committenti delle prestazioni professionali possono rivolgersi in caso di contenzioso con i singoli professionisti, ai sensi dell’art. 27 ter del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 206/2005, nonché per ottenere informazioni relative all’attività professionale in generale e agli standard qualitativi da esse richiesti agli iscritti. Lo sportello è attivo da Lunedi a Venerdi mattina: dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e pomeriggio: dalle ore 14:30 alle ore 18.00 chiamando il numero +39 351 3161116 oppure inviando una mail alla seguente casella: [email protected]
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"Chiunque desideri una vita quotidiana attiva, mobile e indolore dovrebbe essere consapevole dell'importanza del proprio tessuto connettivo! La comprensione del tessuto connettivo è notevolmente accresciuta negli ultimi anni in fisioterapia, nelle scienze dello sport e in medicina. Il tessuto connettivo muscolare - noto come Facia - (e recentemente eletto a organo ndr), svolge un ruolo importante nella salute, nel benessere e nella mobilità, poiché trasmette il potere dei muscoli, comunica con il sistema nervoso e funge da organo di senso." "La fascia assicura la protezione degli organi interni e costituisce la base per una bella forma corporea. Il tessuto connettivo può funzionare allo stesso modo degli altri muscoli, rispondendo allo stress e ai segnali nervosi e, se viene ingarbugliato o "incollato" insieme, causa dolore e problemi di movimento ... " Un libro interessante che mostra l'applicazione pratica, tramite esercizi, delle più recenti scoperte sulla Fascia. MAGGIORI INFORMAZIONI QUI Libro in lingua originale: Fascial Fitness : How to be Resilient, Elegant and Dynamic Author: Robert Schleip Publication date: 31 May 2017
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"A World of Opportunity at Rolfing® School" è la video intervista a John Armstrong, presidente dell'European Rolfing Association e pubblicata sul sito ufficiale www.rolfing.org, in cui il si spiegano i vantaggi della formazione e soprattutto gli elevati standard con cui essa viene erogata. Docenti internazionali, di grande esperienza per un'alta formazione professionalizzante ideale per Rolfer™ che desiderano approfondire le loro conoscenze o per coloro già esperti in altre discipline e che desiderano intraprendere una percorso di formazione e approfondimento per diventare un Rolfer™. Pubblicato il 27/11/2019 in calce il video ufficiale. Per informazioni sulle attività formative in Italia, si rimanda al sito ufficiale della formazione www.formazionerolfing.it Fonte: European Rolfing® Association Articolo Originale: A World of Opportunity at Rolfing® School" Direzione Artistica: Marina Blandini (ITA) Edito da: Royal Academy – royalacademy.it Prodotto e supportato da European Rolfing® Association e.V. Tutti i diritti sono riservati
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JAMIE STONE condivide con noi la sua esperienza con il Rolfing® e ci racconta come questo metodo le abbia donato sollievo al mal di schiena che quotidianamente la affliggeva a livello lombare: "... Una cosa che il Rolfing® mi ha davvero insegnato è quanto sia importante muovere il tuo corpo, specialmente quando superi i trenta (..) Non ho più quei terribili dolori alla parte bassa della schiena. Se hai mai provato qualcosa di simile, so che probabilmente sarai d'accordo con me! ..." LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE QUI Pubblicato su hellogiggles.com Autore: JAMIE STONE - 31 Maggio, 2018 Articolo in inglese su European Rolfing® Association
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Un convegno internazionale per conoscere il Rolfing® e gli ultimi studi sulla Fascia: è quanto avverrà il 1° ottobre a Ferrara, all'interno della manifestazione Edenica. L'appuntamento "Rolfing® S.I.: una visione pioneristica del corpo umano nel campo della gravità e nell'uso della Fascia" partirà alle 10.00 e si svolgerà con relazioni ed interventi di importanti rolfer italiani: Pierpaola Volpones, Nicola Carofiglio, Elmar Abram, Andrea Meynardi, Giovannella Pattavina e Andrea Brighi. Evento clou della giornata sarà la relazione del Dr. Robert Schleip, pioniere degli studi sulla fascia e direttore del Fascia Research Group dell'Università di Ulm, in Germania. In teleconferenza, Schleip presenterà le più recenti scoperte in questo campo. Infine ti ricordiamo che se non potrai essere presente, dal 1° ottobre e per sette giorni, in molte città italiane i rolfer apriranno gratuitamente i propri studi, per far conoscere da vicino la tecnica ideata da Ida Rolf. Il Convegno si terrà nei giorni 1 e 2 ottobre, a partire dalle 10.00, presso la Sala Conferenze della Fiera di Ferrara, all'interno di 'Edenica'. L'ingresso per l'intera manifestazione è acquistabile sul posto oppure attraverso il sito www.edenica.it Per scoprire quali sono i rolfer che dal 1° al 7 ottobre apriranno i propri studi, sarà sufficiente cercare sul sito lo studio più vicino e prendere appuntamento col professionista.
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Il Rolfing® S.I. può liberarmi dal mio mal di schiena? Questa domanda viene spesso rivolta ad un Rolfer™. Bisogna probabilmente considerare legittima l'aspirazione di sbarazzarsi del proprio mal di schiena attraverso l'uso di uno strumento sofisticato come il Rolfing. Il processo delle dieci sessioni utilizza le cause fisiche del dolore per accompagnare il cliente a comprendere, attraverso un miglioramento del rapporto causa-effetto della struttura corporea nel campo gravitazionale, che quel mal di schiena con molta probabilità è la risposta più appropriata a sollecitazioni eccessive o movimenti coordinati in modo non funzionale. Ciascun Rolfer, a meno che non abbia anche un percorso di formazione inerente, specifica chiaramente di non essere un medico e tantomeno il Rolfing non è una terapia, pertanto, come specificato anche nella descrizione generale del Rolfing, il mal di schiena è utilizzato dal Rolfer e dal cliente stesso come indicatore del processo che sta avvenendo e i cambiamenti che ne conseguono, ma quello di guarire le persone dai mali che li affliggono non rientra tra gli obiettivi del Rolfing. Perché non considerare il Rolfing come un evoluto "pain killer"? Da un attento esame degli scritti di Ida Rolf emerge la figura di una donna profondamente consapevole che nel corpo c'è un individuo con le sue esperienze, vissuti e percezioni al punto che diventa difficile scindere la malattia dal malato: essi cioè finiscono con il rappresentare una il riflesso dell'altro. Non sorprende perciò che dalla scuola di Ida Rolf siano usciti personaggi come Ron Kurz o Peter Levine che hanno sviluppato un modo personale e profondo di dare un senso al vissuto corporeo. Questo è il punto centrale della questione: la nostra mente è continuamente impegnata nella ricerca di dare un senso agli eventi e cerca di farlo in armonia con le precedenti esperienze e in accordo con il proprio senso di identità. Il corpo precede l'elaborazione dell'esperienza, perché la filtra e la veicola. Chiudiamo un attimo gli occhi! Spegniamo il nostro lato razionale. Forse possiamo figurarci come persone a noi conosciute, amici o personaggi pubblici, siano vincolati a un certo tipo di esperienza proprio dai loro corpi. Che possibilità ha allora il corpo di far sentire la sua voce se non quella del disagio, della rigidità, del dolore? Il problema fondamentale è però capire se si ritiene il corpo più o meno saggio della mente. Se si propende per la seconda, illuministica, ipotesi è allora giusto “volersi sbarazzare del proprio mal di schiena” e di qualunque altro messaggio che questo primitivo corpo voglia indirizzarci, ma se si pensa invece che la saggezza e il sentire siano invece nelle profondità delle nostre cellule, allora diventa indispensabile “dare un senso a questo mal di schiena”, non sbarazzarcene, ma accoglierlo, elaborarlo e costruire le basi attraverso il lavoro strutturale affinché il nostro corpo non necessiti più di inviarci messaggi così forti. Sentire il nostro corpo diviene una sorta di religione, che significa re-ligarci al Dio/Consapevolezza che vive nella profondità di noi stessi. Per gli agnostici, quanto meno, ascoltare la saggezza di milioni di anni di evoluzione che le nostre cellule portano nella loro memoria. Nel nostro mal di schiena perciò c'è il nostro passato, il nostro presente ma anche le possibilità future che vorremo concederci grazie alla fondazione di una struttura corporea più capiente, flessibile e in linea con la nostra identità profonda. Integrazione Strutturale fu il primo nome del Rolfing laddove integro significa non toccato, cioè in armonia con l'originalità della nostra esistenza alla quale possiamo e dobbiamo cercare di riallacciarci. Il Rolfing, in conclusione, non ha in alcun modo l’obiettivo di liberarci dal dolore, ma ci concede la possibilità di vivere in un corpo più accogliente che ci aiuti a dare un senso alla nostra vita e non avere bisogno del mal di schiena per ascoltare i nostri bisogni profondi. Il Rolfer ci guida in questo tipo di esperienza nei limiti concessigli da questo strumento, poi spetta all'ascolto della nostra voce interiore capire come proseguire la nostra strada. Finite le sessioni, cosa fare? Completato il ciclo di dieci sessioni di base e dopo aver lasciato trascorrere un periodo di tempo appropriato per consentire ai cambiamenti di sedimentarsi, è possibile approfondire il percorso intrapreso ricevendo brevi cicli di sessioni post-10 o le sessioni di ROLFING Avanzato. Un'altra attività che ben si integra e favorisce l'incorporare del ROLFING è il ROLF MOVEMENT™, cicli di sedute individuali o di gruppo che servono ad esplorare le proprie abitudini di movimento, scoprire i luoghi dove sprechiamo energia, ricercare fluidità, elasticità e armonia nelle attività quotidiane. Il processo del Rolfìng non termina completamente dopo le dieci sedute. Quando il corpo si trova allineato, l'azione continua della forza di gravità si trasformerà in alleata: anziché comprimerlo, lo sosterrà e il corpo da sé migliorerà il suo equilibrio. Come agisce? Dopo un colloquio preliminare che intercorre tra il Rolfer e il suo cliente con lo scopo di raccogliere quante più informazioni possibili e stabilire un primo contatto di conoscenza, il processo del ROLFING si svolge nell'arco di 10 sessioni di base. Le dieci sessioni sono una diversa dall'altra e possono anche essere pensate come vere e proprie lezioni. Ognuna, infatti, ha un chiaro obiettivo e un contesto di lavoro. I dieci incontri, pertanto, permettono di esplorare, conoscere e riconoscere l'intero territorio corporeo: dagli strati più superficiali a quelli più profondi. Proprio perché il corpo è un'unità, il metodo è efficace grazie all’approccio globale e al non limitarsi a specifici distretti corporei. Il sintomo, ragione che spesso porta il cliente dal Rolfer, sarà solo un mezzo per iniziare ad orientarsi, ma ciò che si ricercherà durante ciascuno dei dieci incontri, sarà l’armonia in tutto il corpo, per favorire il benessere. La serie di sessioni di base segue un percorso preciso che orienta la persona verso una migliore capacità di adattamento nel campo gravitazionale. Le persone si rivolgono al ROLFING per motivi diversi: trovare risposta alle tensioni fisiche, migliorare la postura o per motivi professionali, come nel caso di ballerini o atleti, per migliorare le loro performances. Spesso, come sottolineato in precedenza, il dolore è la motivazione che induce a cercare un aiuto. Obiettivo del ROLFING è aiutare le persone a conoscersi, ritrovarsi e scoprire la propria via verso il benessere. Gli strumenti di cui si avvale il Rolfer sono la voce che istruisce e le proprie mani che, attraverso l'azione sulle fasce, educano a riportare attenzione alle proprie percezioni e alla ricerca di armonia nel movimento, sensibilizzando la persona nel prestare attenzione e presenza. Nella sua azione sulle fasce, mirata alla presa di coscienza dei blocchi corporei, il Rolfer utilizza un tocco esperto che consente al cliente portare l'attenzione su se stesso e a riconoscere sensazioni e movimenti propri. Questo processo di conoscenza avviene all'interno dei confini stabiliti dal cliente. L'intensità del lavoro fisico, e quindi del dolore che si potrebbe sentire, è misurata per rimanere entro questi confini. L'esperienza del ROLFING risulta diversa da persona a persona proprio perché ognuno di noi è un'entità unica e irripetibile che si costruisce nel tempo come risultato della propria storia. Ciò che abbiamo verificato nel corso della nostra esperienza, è che durante questo processo, l'evidenziarsi di cambiamenti fisici, (quali una maggiore facilità di movimento e di libertà articolare, il delinearsi di una struttura più eretta e aggraziata), è accompagnato da un'esperienza di maggiore sicurezza emotiva che si riflette nei rapporti con l'ambiente circostante. Un corpo correttamente bilanciato può manifestare maggiore stabilità e prontezza nel rispondere ai diversi stimoli esterni. Quanto durano i suoi effetti benefici? Gli effetti del Rolfing sono durevoli, alcuni cambiamenti anzi avvengono addirittura prima della fine del ciclo delle sedute di base. L'apprendimento di un uso corporeo più razionale consente alla nuova struttura di durare a lungo nel tempo. Generalmente una o due sedute all'anno di "mantenimento" sono consigliate, invece in caso di traumi, grandi stress o malattie debilitanti poche sedute di "revisione" possono essere utili. E' vero che l'Integrazione Strutturale Rolfing è molto dolorosa? Negli anni '60,quando il Rolfing ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti, era conosciuto non solo per la sua capacità di modificare la struttura in 10 sedute, ma per il male che si sentiva durante le sedute. In parte era vero, e a volte è vero anche oggigiorno, ma va detto che la tecnica si è di parecchio addolcita. Si è appreso che per superare un blocco ci sono tante possibilità, e non sempre la modalità diretta e decisa è la più efficace. Se il tocco applicato si fa doloroso, il Rolfer e il cliente insieme possono utilizzare questa sensazione sgradevole per raccogliere una serie di informazioni utili: ad esempio che la zona che si sta toccando presenta "tensioni", rigidità, durezza, informazioni che non sempre sono così ovvie. Spesso capita di ascoltare commenti, da parte dei nostri clienti, del tipo: - Non pensavo di sentire così male in questa parte del corpo! - Altre informazioni che possiamo raccogliere riguardano il tipo di dolore: alle volte è un "male che fa bene", fa male ma progressivamente qualcosa si "scioglie", e il dolore scompare. Altre volte è un dolore associato ad altro: - E' un dolore che mi irrita, mi infastidisce, mi fa arrabbiare...! - Ecco che emergono sentimenti ed emozioni, e il dolore ci riporta al corpo, a ciò che succede proprio in quel momento, nella realtà fisica. Superare il dolore è un'altra importante fase del processo di integrazione del Rolfing: usare il respiro, sentire il sostegno da parte del Rolfer per lasciarsi andare, usare il movimento, modificare il ritmo fino a trovare la sintonia, contrastare e accettare, sono esperienze che rafforzano e migliorano la flessibilità.
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Stare in gravità comporta anche un buon supporto e contatto con il viscerale, ma se tale dimensione non ha avuto il tempo di maturare nella persona nella fase di prescolarizzazione avremo una tenuta e restrizione di micromovimenti e gesti; il m(ovi)mento, l'espansione del momento intimo viscerale nello spazio gravitazionale, si trasforma sempre più in azione dove il fine e/o la fine ci accelerano e proiettano fuori da noi e i limiti del momento. Nasce la celebrazione dello sforzo, della bidimensionalità vettoriale tanto cara alla nostra cultura occidentale post-industriale a discapito della sferica/multidimensionale forza di gravità. Di qui la necessità di posizionarsi orizzontalmente per recuperare la possibilità di muoversi, senza le compensazioni e vincoli che la verticalità comporta, in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo dove il contesto stimolava il movimento, prima del pensiero cosciente. È una perdita del controllo e chiara esposizione della propria vulnerabilità nel quale l´operatore Rolfing® come il maestro di arti marziali presta il suo contesto gravitazionale per protezione.....l´utero materno nel quale si annida l´ovocita per iniziare il movimento della vita. Il lavoro di architettura esperienziale incontra, si integra e dialoga con il pensiero analogico orientale e in particolare con pratiche interne quali Taijiquan, Xingyi, Yiquan, dove i concetti non sono scindibili dall'esperienza integrata dei vari sistemi dell'essere e da una trasmissione tra individui. Il vuoto e il pieno nel pensiero filosofico cinese non possono esistere indipendentemente, e interagiscono nel dinamismo. L'atteggiamento ricettivo che „sente“ queste interazioni nel corpo è esso stesso uno stato "vuoto" che riporta alla condizione embrionale, dove le polarità si manifestano spontaneamente, ridando una "verticalita" nuova all'orizzontalità riscoperta, e ritrovando una connessione Cielo/Terra diversa. Qui i parallellismi sono infiniti, come infinito e "totale" è lo stato in cui esploriamo e assaporiamo pienamente noi stessi. Info sull'autore Nicola Carofiglio: dopo aver studiato danza in Italia e in Germania, ha lavorato come ballerino e coreografo per 25 anni. Nel 2000 con la nascita di Carla e, più tardi, di Davide, ha voluto approfondire il suo percorso di esplorazione e lavoro sul corpo, attraverso la formazione Shiatzu (Terzo Livello), approdando poi al metodo Rolfing® e al Gyrotonic Expansion System®, fino ad acquisire nel 2014 la qualifica di Certified Advanced Rolfer®. Con il Rolfing® e il Gyrotonic® ha potuto continuare a sperimentare il profondo dialogo tra corpo e mente, scoprendo progressivamente che dare espressione e forma all’intelligenza creativa presente nel corpo è l’ispirazione fondamentale della sua vita. Attualmente, tra i vari lavori, sta promuovendo un workshop sull´architettura esperienziale del movimento, „Corpo Pieno Corpo Vuoto“, laboratorio di ricerca condotto assieme ad Andrea Brighi e Gianluca Ballarin.
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Martedi 18 Settembre ore 20:30 a Conegliano e Mercoledi 26 Settembre ore 20:30 a Fiume Veneto, Roberto Rosolen, Certified Rolfer™, presenterà il metodo Rolfing® spiegando modalità di azione e benefici. L'ingresso è gratuito previa prenotazione. Maggiori informazioni qui