Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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Mi chiamo Manuela, ho 48 anni e sono una pediatra e rianimatrice neonatale. Ho da sempre una vita molto impegnata tra studi medici, reperibilità in clinica, visite domiciliari e la passione per gli animali: i miei cani ed i cavalli. Nella sfera personale, invece, una malattia invalidante di mio padre mi fa convivere con uno un stress quotidiano non indifferente. Parlando con una mia amica, tempo fa, sono venuta a conoscenza del Rolfing e, di conseguenze, ho conosciuto quella che poi sarebbe diventata la mia Rolfer. Ed è stata una scoperta fantastica! Grazie al Rolfing ho intrapreso un percorso che mi ha segnata, cambiata e rinforzata. E stato un percorso profondo, nel corpo e nella mente, anche se è difficile spiegare quali meccanismi vengano toccati. All'inizio del percorso, dietro consiglio della mia terapista, ho anche associato una depurazione omotossicologica del corpo. Non so cosa avrò smosso, ma a metà sedute ho sentito la necessità di rallentare, tutto mi sembrava 'troppo'. Il desiderio di continuare, però, è stato più forte di questi dubbi e così ho scelto di proseguire. All'improvviso, quando meno lo aspettavo, è avvenuto un cambiamento, inizialmente solo fisico e motorio. Avevo una postura storta a causa di una frattura vertebrale, ma grazie al Rolfing questa è letteralmente sparita, ed inoltre ho acquisito una coordinazione che mi mancava totalmente. Parestesie e formicolii del braccio, che mi accompagnavano durante la notte e quando facevo sforzi intensi hanno iniziato a diminuire, fino a sparire totalmente. Dopo i miglioramenti fisici, è cambiato il mio stato mentale. Oggi percepisco una maggiore stabilità nel camminare, nell'affrontare i problemi e nel pormi quotidianamente verso il prossimo. Mi sento meno leggera, ovvero meno vulnerabile alle tensioni, alle parole e agli avvenimenti. Sto affrontando nuove sfide, grandi, ma con una calma ed una serenità che non conoscevo. Grazie al Rolfing ho deciso di anteporre me stessa al resto, lasciando che gli avvenimenti si manifestino per poi affrontarli, gestirli ed eliminarli. Tutto questo è per me una straordinaria novità, visto che sono sempre stata attenta alle necessità del mio prossimo, con mille impegni, super organizzata e senza mai un momento da dedicare a me stessa. Il giorno della mia prima seduta, la mia Rolfer mi disse che la mia postura indicava che ero una persona "tutta di un pezzo", che tende a sorreggere tutto il mondo sulle sue spalle. Beh, oggi sto gestendo la mia vita quotidianamente, seguendo i miei ritmi e alimentandomi con cura. A volte, quando la tensione per lo stress sale a livelli eccessivi le parestesie tornano. In quei casi, se lo sento, so che posso ricorrere a dei piccoli cicli di Rolfing per ripristinare il mio equilibrio. Testimonianza gentilmente condivisa da Daniela Risser, Certified Rolfer™ Maggiori informazioni su www.danielarisser.com
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JAMIE STONE condivide con noi la sua esperienza con il Rolfing® e ci racconta come questo metodo le abbia donato sollievo al mal di schiena che quotidianamente la affliggeva a livello lombare: "... Una cosa che il Rolfing® mi ha davvero insegnato è quanto sia importante muovere il tuo corpo, specialmente quando superi i trenta (..) Non ho più quei terribili dolori alla parte bassa della schiena. Se hai mai provato qualcosa di simile, so che probabilmente sarai d'accordo con me! ..." LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE QUI Pubblicato su hellogiggles.com Autore: JAMIE STONE - 31 Maggio, 2018 Articolo in inglese su European Rolfing® Association
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Rolfing® Cos’è? Perché provarlo? Cosa mi porterò a casa? Sabato 9 novembre una mattinata di pratica e studio per te che lavori con il corpo! Tre Rolfer™(Nicola Carofiglio, Andrea Brighi ed Eleonora Celli) dedicheranno il loro tempo e competenze nel condividere con te e il resto del gruppo quei principi che potranno cambiare il modo in cui ti approccerai al corpo: origine, forma, funzione, intenzione! Sei un atleta, personal trainer, danzatore o appassionato del benessere in generale? Stai vivendo qualche fastidio nel tuo corpo? Incontri difficoltà nell’esecuzione di alcuni gesti motori? Vuoi approfondire la tua visione per lavorare meglio con gli altri? Sabato 9 Novembre è il momento giusto per venire a conoscere il Rolfing! Dalle 9.30 alle 12.30 Come nasce il movimento L’organizzazione corporea nel tempo e nello spazio: coordinazione e orientamento Condivisione dei principi di Rolf Movement™ e laboratorio esplorativo degli spazi Pieni e Vuoti nel corpo: entrare in sintonia con la percezione che hai di te (immagine e schema corporeo), per cambiare immagine cinestetica e sensitiva e migliorare il modo in cui ti organizzi in gravità. Dal semplice camminare, all’esecuzione di un gesto, o una performance sportiva/artistica, spazierai dalla morfologia umana, comparata con quella degli animali, all’embriologia, al Taijiquan e al Rolfing. Più modi diversi conoscerai nel fare ciò che conosci più libertà avrai nelle tue scelte di essere... umano e come professionista!!! Dalle 14 alle 16.30 Sedute di Rolfing: potrai provare, nel pomeriggio, delle sedute di Rolfing (di una durata inferiore ai 45 min), per comprendere e sperimentare cosa può apportare concretamente questo metodo nel tuo corpo. La giornata ha uno scopo di presentazione e divulgativo perciò sarà completamente gratuita. Ti chiediamo la disponibilità a documentare con foto, video e testimonianze questa esperienza (dietro compilazione di informatica e consenso privacy!) INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI I posti sono limitati, pre prenotare chiamare Eleonora Celli a seguente numero 3383884915 oppure inviale un messaggio tramite Whatsapp. Sede: TimeOut.Training, Via Ferrari E., 4, 47838 Riccione RN DOCENTI Nicola Carofiglio - Advanced Rolfer, Rolf Movement Practitioner e insegnante internazionale di Rolfing. Danzatore. Andrea Brighi - Rolfer, Maestro di Taijiquan Eleonora Celli - Rolfer e Rolf Movement Practitioner
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Be Proud Be Rolfer! Questo il leitmotiv dell'Assemblea soci 2023, tenutasi lo scorso 14 Gennaio, online su piattaforma Zoom. Un piacevole momento di incontro, confronto e crescita, un momento di proposte e pianificazioni future all'insegna di una sempre maggiore diffusione del Rolfing® in Italia. Il nostro GRAZIE a tutti i Rolfer che attraverso la partecipazione attiva hanno reso oggi il Rolfing Italiano ancora più grande! I materiali prodotti sono disponibili a tutti i soci presso la propria area documentale del sito.
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Mi chiamo Giovanni, ho 54 anni, sono psichiatra e, da anni, sto seduto tutto il giorno in auto o su una poltrona. Sempre con un filo di tensione addosso. Qualche anno fa ho scoperto che, se Dio esiste, vive nella colonna vertebrale. È lì che bisogna onorarlo, servirlo e prendersi cura di lui. Io non l’ho fatto e la mia schiena mi ha punito. È così che sono entrato in contatto con il Rolfing. Per riparare. Mi chiederete: ma cos’è il Rolfing? Il Rolfing sembra un massaggio, ma non lo è. È una pratica disciplinata e profonda con cui ho permesso a qualcuno di aiutarmi a riequilibrare il mio modo di abitare i miei muscoli, le mie articolazioni ed anche il mio intestino. “Il rispetto per la colonna vertebrale è una pratica permanente. Ho riequilibrato il mio modo di abitare i miei muscoli, le mie articolazioni ed anche il mio intestino” Dopo il classico ciclo di dieci incontri ho fatto esperienza di un nuovo modo di stare dritto e di stare seduto in ogni momento della giornata. Una vera disciplina di rispetto e consapevolezza corporea. Da allora ho strutturato una stabile attività motoria e, circa una volta al mese, effettuo con la mia terapista un “richiamo”, una seduta finalizzata all’incontro con le tensioni che si vanno accumulando nei vari distretti. Una cosa mi è ormai chiara: il rispetto per la colonna vertebrale è una pratica permanente che non conosce fine. Testimonianza gentilmente condivisa da Daniela Risser, Certified Rolfer™ Maggiori informazioni su www.danielarisser.com
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Rolfing e Danza Il Rolfing® incontra la Danza, un incontro gratuito e online per comprendere come l'integrazione strutturale e la terapia fasciale siano discipline trasversali ed altamente efficaci. Un incontro per scoprire come l'applicazione delle scoperte sulla fascia migliora la percezione del proprio corpo e le performance artistiche. Durata: 1h Piattaforma: Facebook. Interverranno: Marina Blandini, Coreografa e Professore danza contemporanea, Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Nicola Carofiglio, Rolfer, membro facoltà europea di Rolf Movement, danzatore, coreografo, istruttore di Gyrotonic e Gyrokinesis Annapaola Bacalov ,Danzatrice, Coreografa e Rolfer, condivide la sua ricerca sul corpo in ascolto e in movimento Pierpaola Volpones , chair della Faculty Europea del Rolfing In regia Eleonora Celli, presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE Feedback e Testimonianze Ecco cosa dicono alcune danzatrici dopo aver incontrato il Rolfing® Per me è stato un viaggio fluido, intenso e profondo nello spazio del mio corpo bellissimo ed emozionante… questa è la prima cosa che mi è venuta su pensando al lavoro fatto insieme…che voglia di rifarlo perché penso sarebbe un'esperienza completamente diversa. Rita Un delicato e intenso dialogo silenzioso, Un contatto pieno di valore. Per me è stata un'esperienza trasformativa di ascolto profondo del mio corpo e di me stessa. La Rolfer con cui ho lavorato, ha una rara e preziosa capacità di percepire e lavorare sull'infinitesimamente piccolo per aprire orizzonti infinitamente grandi. Le sessioni di Rolfing sono un felice dono che mi sono fatta. Un viaggio di esplorazione all'interno del mio corpo che ha aperto nuove possibilità di movimento (fisico ma non solo...) Beatrice Perri Un aspetto importante nel lavoro del Rolfing ( che ora sento lontano nel tempo ) fatto insieme è stata avere una percezione del corpo espansa, quasi che non ci fossero confini ed un enorme spazio interno Mi sentivo grande e radicata Cinzia Il mio percorso di Rolfing e la danza sono stati due processi distinti ma a profondamente legati tra loro: nelle sessioni di rolfing riportavo le esperienze del mio corpo nella danza, e viceversa. Ricordo il percorso di Rolfing come uno spazio estremamente profondo e di meraviglia. Meraviglia per aver potuto sfiorare un livello molto profondo di contatto con il mio corpo. Ricordo sensazioni molto nitide durante la manipolazione, che ricercavo e provavo a riportare al lavoro sul corpo durante le lezioni. Attraverso la parte di osservazione ed analisi ponevamo l’attenzione su piccoli dettagli del corpo, sulle preferenze naturali del corpo che ho capito essere già indicative di qualcosa, e che attraverso il rolfing ho iniziato a notare e riconoscere, e tenere in considerazione anche per la danza. Dopo la sessione spesso avevo la sensazione di essere un corpo plastico e plasmabile, come se fossi fatta di argilla. Sentire per un attimo il percorso del respiro, sentire che alcuni punti e parti potevano estendersi ed occupare nuovi spazi, allargarsi, allungarsi, espandersi: Tutto questo calarsi all’interno per riuscire poi ad affidarsi a questi spazi trovati o ritrovati, dentro e fuori da se’, nella mia esperienza è molto vicino alla danza. Delia Addentrarsi nel corpo in sentieri finalmente visibili Silvia Nel mio movimento, nella mia danza quando ho bisogno di forza (coraggio) per affrontare l’atto successivo la vado a cercare nella esperienza del Rolfing Carolina SCOPRI ANCHE LE ALTRE DATE
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"Il Benessere corporeo (e non solo) si esprime nella forma e nella fluidità del movimento. Il Rolfing®, in breve tempo, ridà forma al tuo benessere in modo visibile e duraturo. Grazie al lavoro sulle Fasce e alla rieducazione corporea possiamo ringiovanire il nostro corpo e riapropriarci di una flessibilità e fluidità da tempo dimenticata.“ Maggiori informazioni su www.rolfingveneto.org Maggiori informazioni su Roberto Rosolen qui
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Sono Michela, una sportiva e appassionata runner, e voglio condividere la mia esperienza col Rolfing. Tutto inizia con una brutta caduta: mentre correvo intorno ad un lago, forse distratta dal paesaggio, sono inciampata in una radice e mi sono ritrovata stesa a terra. Mi ero procurata una brutta contrattura alla spalla, che mi ha tenuto completamente bloccata per dieci giorni. In quel lasso di tempo, ho cercato ovunque informazioni su tecniche che potessero aiutarmi. Ed è così che ho conosciuto il Rolfing. La tecnica mi incuriosisce ma per ora decido di rivolgermi comunque a un fisioterapista. Mentre faccio fisioterapia, senza nessun risultato, inizio a documentarmi: leggo libri, guardo video in rete, mi informo finché prendo consapevolezza che è il momento di rivolgermi ad un Rolfer. A convincermi è il fatto che questo metodo promette qualcosa che va oltre la soluzione di un problema corporeo, perché riallinea la postura e ridà equilibrio strutturale a tutto il corpo. Ma la cosa più affascinante che mi salta subito agli occhi è che, seduta dopo seduta, il Rolfing ti cambia non solo fuori ma anche dentro, perché ti aiuta a sciogliere e liberare traumi e tensioni non solo fisici ma anche emotivi. Allora, senza esitare, inizio: prima seduta, seconda seduta, terza seduta e così via. All'inizio non percepisco grandi cambiamenti ma noto subito che dopo le prime sedute, a volte anche dolorose, mi sento meglio. E' come se il dolore percepito in alcune parti del corpo andasse a sciogliere e liberare un blocco che poi non si ripresenta più. Molto lentamente sento di muovermi in modo più armonico e percepisco dei cambiamenti. Mi sento più radicata a terra e automaticamente svanisce la paura dell'altezza che ho sempre avuto. Allo stesso tempo però mi sento quasi tirare verso l'alto con un senso di leggerezza mai sentito prima. La mia passione ne trae altrettanti benefici: corro molto meglio e mi accorgo di non guardare più verso il basso durante la corsa ma di tenere la testa dritta e lo sguardo puntato in avanti. La postura è decisamente migliorata e tutto questo senza nessuno sforzo o impegno da parte mia. Semplicemente è successo. Il corpo ha imparato con il tempo a muoversi in modo più armonico. Ma attenzione: non è solo il corpo a essere cambiato. E' cambiata la percezione del mondo esterno: il Rolfing mi ha regalato una maggiore apertura nel relazionarmi agli altri. Insomma, il Rolfing aiuta a uscire dal proprio guscio e entrare in contatto con tutto ciò che ci circonda. Lo rifarei? Si, senza dubbio. Lo consiglierei? Assolutamente sì! P.S. Dimenticavo...i fastidi a collo, spalle e schiena non si sono più presentati.
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ROLFING WEEK - 8^ EDIZIONE dal 19 al 26 maggio 2017 In occasione del compleanno della dottoressa Ida Rolf, fondatrice del metodo, L'Associazione Italiana Rolfing® lancia l'ottava edizione della ROLFING® WEEK dal 19 al 26 maggio 2017 e apre le sue porte a famiglie, ai loro bambini e a tutti gli interessati con una serie di incontri gratuiti nelle maggiori città italiane. Una opportunità unica per conoscere #gratuitamente le potenzialità del metodo, incontrare i Rolfer™ locali, comprendere i benefici e assistere ad un primo approcio al lavoro con "Lettura del Corpo" ed eventuali interventi pratici. Il numero dei posti disponibili è limitato. Per informazioni relative alle modalità di svolgimento, orari e città si prega di far riferimento alla tabella dei rolfer™ aderenti all'iniziativa in allegato
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Mi presento: sono Marco, ho 47 anni e soffro di mal di schiena da quando ne avevo 19. Nel corso degli anni mi sono curato sia con medicine tradizionali che con altri metodi, ottenendo sempre risultati del tutto insoddisfacenti. Il dolore per me era era diventato un handicap, sia nel lavoro che nello sport: pratico arti marziali da tanti anni e non potevo più allenarmi come volevo. Un giorno stavo navigando su internet alla ricerca di qualche soluzione ai miei problemi e così ho scoperto il Rolfing. Mi sono incuriosito e ho deciso di provarlo subito. Già dalle prime sedute ho cominciato a sentire dei grandi benefici, sia sul piano fisico sia sul piano mentale. Più la mia mia postura migliorava più il dolore diminuiva. La sensazione è stata simile a dover imparare di nuovo a respirare, a camminare a muoversi. All'inizio sembra strano, ma pian piano questi nuovi schemi posturali e di movimento diventano naturali. Inoltre mi sono reso conto che il benessere fisico mi ha portato - e questo proprio non me lo aspettavo – una nuova apertura mentale, una visione piena e più positiva della vita. Oggi che sono passati circa due anni dall'inizio questo processo posso dire che il Rolfing ha cambiato la mia vita. In meglio.
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Al via la rubrica "Ho cura di me: scelgo il Rolfing®" promossa dall'associazione Italiana Rolfing® e Formazione Rolfing Italia: curiosità, aneddoti e conversazioni dal mondo della comunità italiana dei Rolfer™. Primo incontro con Rita Geirola e Pierpaola Volpones, insegnanti internazionali. Giovedi 23 Aprile Ore 15:00 sui nostri social Non Mancate! Resta informato su tutti i live meeting in programma, segui la pagina ufficiale dell'associazione Italiana Rolfing® clicca qui per accedere alla Pagina Facebook
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Il metodo Musireset® è un metodo unico ed efficace per aiutare tutti i musicisti a superare i problemi di distonia focale e migliorare i propri movimenti rendendoli più leggeri e veloci; unisce i principi del Rolfing® con gli studi e l'esperienza di Elmar Abram, Rolfer™ esperto, che da anni si dedica alla ricerca sulle problematiche dei musicisti (distonia focale, contratture, infiammazioni dolori e affaticamento muscolare) Per informazioni sul metodo musireset clicca qui Location: Orti Giuli GelARTEria - Via Belvedere 38 - Pesaro Time: 18:00
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Il Rolfing® è un metodo di lavoro corporeo sviluppata dalla Dr. Ida Rolf a metà del XX secolo. Nonostante la sua crescente popolarità come metodo per alleviare il dolore, migliorare la postura e la mobilità, nonché per aumentare il benessere generale, c'è ancora un malinteso riguardo al grado di disagio durante il processo di Rolfing. Alcune persone si chiedono: Il Rolfing è doloroso? La risposta è "No"! È importante comprendere che il Rolfing mira a ottimizzare la struttura e la funzione del corpo, infatti i Rolfers® riallineano e riequilibrano il corpo agendo sul tessuto connettivo oggi conosciuto anche come 'Fascia' - una rete interconnessa di tessuti che attraversa tutto il corpo e collega tra loro le diverse parti del corpo. Se alcune regioni del corpo sono sotto tensione o sbilanciate, queste possono influenzare altre parti del corpo. Per rilasciare la tensione, riallineare la fascia e correggere gli squilibri nel corpo, i Rolfers utilizzano un tocco speciale e mirato per lavorare sistematicamente attraverso il sistema miofasciale. Il Rolfer Avanzato Certificato John Wilson lo spiega così: Quando affrontiamo una restrizione muscolare, affondiamo fino allo strato di restrizione e lo sfidiamo lì, e non oltre. Se lo strato di restrizione è superficiale, lavoriamo in superficie, se lo strato di restrizione è profonda, andiamo in profondità ma non oltre il necessario, senza mai agire con una forza eccessiva. Questo può a volte portare a sensazioni di pressione, stiramento o disagio, particolarmente nelle aree dove la tensione si è accumulata o il movimento è limitato. Tuttavia, questa intensità sperimentata (e non dolorosa ndr) è transitoria, porta rapidamente a una diminuzione della sensazione di disagio e infine a un rilascio profondo di blocchi di lunga data: Alcune delle aree che vengono contattate in una sessione di Rolfing, spesso sono state mantenute in tensione per molti anni. Rilasciare questo tipo di tensione cronica può a volte risultare scomodo, anche se questa sensazione può essere minimizzata lavorando attraverso il respiro e il rilassamento, ad esempio respirando nella zona toccata. Ma è un tipo di “dolore” utile, che sta risolvendo qualcosa di profondo nel tuo corpo che raramente viene toccato – il tipo di tocco che noi Rolfers diciamo ‘fa bene, anche se fa male’. -- Rolfer Avanzato Certificato Alan Richardson. Articolo originale: EUROPEAN ROLFING ASSOCIATION LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO QUI: https://rolfing.org/articles/blog/is-rolfing-painful?ra
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“Il Rolfing® può aiutare e supportare il processo di guarigione di coloro che sono sopravvissuti ad un trauma. Come operatore, la mia esperienza è stata quella di lavorare con persone abusate sessualmente. Durante la prima ora di Integrazione Strutturale, il cliente e il terapeuta devono sviluppare un rapporto attraverso il dialogo verbale così come attraverso il tocco...” Ecco un'interessante testimonianza di come il Rolfing® può aiutare e velocizzare il processo di guarigione di coloro che hanno subito un trauma. LEGGI TUTTO QUI Fonte: tratto dal sito di Frome Physical Therapy, centro Olistico operante a New York e specializzato nei trattamenti post traumatici. Autore: Rebekah Frome
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C'è una parte del nostro corpo che può rappresentare la soluzione ideale per risolvere i problemi articolari e migliorare le prestazioni sportive delle persone: si tratta della Fascia muscolare, quel tessuto connettivo che si irradia per tutto il nostro corpo e che è dotato di una straordinaria potenza, molto spesso sottovalutata. Negli ultimi decenni, però, medici, biologi e fisioterapisti hanno iniziato a studiarla a fondo, comprendendone l'enorme valore per la nostra salute. Ma come è composta la Fascia ed in che modo si irradia nel nostro corpo? Esistono varie 'reti', connessioni e catene di tessuto connettivo. Vediamone insieme le principali: 1) La rete delle fasce addominali La rete delle fasce addominali è composta da tre strati: uno verticale - che va dallo sterno al pube -, uno diagonale e uno orizzontale. 2) La connessione del petto con il braccio All'interno dell'avambraccio esiste una catena mio-fasciale, che attraversa il gomito e i bicipiti, per poi connettersi ai pettorali e allo sterno. 3) La catena che attraversa arco plantare, adduttori e pavimento pelvico Questa catena corre dall'arco del piedi, attraverso gli adduttori, e arriva al pavimento pelvico. In questo modo rafforza l'articolazione del ginocchio. 4) La catena spalle-gomito Essa corre dalla parte esterna del braccio ed è connessa con il deltoide, alcuni parti del trapezio, il collo e la spina dorsale. 5) La fascia della coscia Questa Fascia corre dal bacino e arriva fino sotto il ginocchio. 6) Catena dorsale diagonale Questa complessa catena collega la parte superiore con la parte inferiore del corpo. Corre dal gluteo fino ad arrivare al grande dorsale e viene ricoperta da una fascia che si estende su tutto il dorso. 7) La Rete Il tessuto connettivo percorre tutto il corpo. Dove si addensa, forma catene che connettono varie parti del corpo, inclusi muscoli e ossa. Ricerca scientifica e Fascia: il parere degli esperti. Tra i massimi esperti mondiali sulla Fascia c'è il Dr. Robert Schleip, biologo, ricercatore e direttore della Fascia Research Group alle Università di Ulm, in Germania. Schleip chiama il tessuto connettivo “l'organo Cenerentola”, perché per centinaia di anni questa struttura è rimasta ignorata dalla ricerca, pur occupando ben il 20% del volume del corpo umano. Schleip si è avvicinato alla Fascia quando lavorava come Rolfer, professione che lo aveva portato a scoprire gli incredibili risultati che si riuscivano ad ottenere lavorando su questo tessuto connettivo. Agli inizi dei suoi studi, per la medicina la Fascia era quasi considerata un 'fastidio': “nei corsi di anatomia – spiega lo studioso - i dottori erano addirittura contenti quando potevano togliere quello che era visto come un semplice tessuto bianco senza forma, che se eliminato rendeva più visibili la carne rossa e gli organi.” Siegfried Mense, Professore di Anatomia alle Università di Heidelberg, Germania, prevede che “il tessuto connettivo sarà sempre più importante nelle valutazioni dei medici, insieme a muscoli ed articolazioni”. Il motivo è semplice: “la fascia dorsale ha più ricettori nervosi che i muscoli erettori della schiena“. Ciò significa che la rete di tendini, legamenti e tessuto connettivo costituisce semplicemente il più grande organo sensoriale del corpo umano. Essendo collegata anche con il sistema nervoso simpatico, inoltre, la rete connettivale influisce in modo sensibile anche sullo stress. Anche l'Italia sta dando il suo apporto alla ricerca sulle Fasce. Ad occuparsene, con successo, sono i ricercatori Carla ed Antonio Stecco, considerati tra i pionieri degli studi sul tessuto connettivo, i quali recentemente hanno scoperto che in persone con problemi alla cervicale, la Fascia nella zona del collo è più densa rispetto a quella in persone sane. L'età e lo stato della Fascia: i bambini e gli anziani. L'età dell'individuo si riflette in modo profondo sullo stato del tessuto connettivo. Mentre i giovani hanno una tipologia di tessuto che assomiglia ad una sorta di 'calza di nylon', col passare degli anni si formano collegamenti trasversali e, quando ci si avvicina la vecchiaia, il tessuto perde la sua elasticità. “E' come il corpo avesse un vestito troppo piccolo”, sottolinea la Rolfer, istruttrice di Fascial Fitness e di Yoga Daniela Meinl. “Il nostro intervento chirurgico sulle Fasce aiuta i bambini che soffrono di paralisi spastica”, spiega Peter Bernius, primario del reparto Pediatria e Neuro-ortopedia all'ospedale Schön, a Monaco di Baviera. In questi soggetti gli spasmi muscolari fanno indurire la muscolatura e anche le Fasce, fino al punto che il muscolo non ha più la capacità di muoversi ed i pazienti iniziano a camminare sulle punta dei piedi. Con l'intervento sul tessuto connettivo, invece, la maggior parte dei pazienti riesce a muoversi meglio ed a ritrovare la fluidità di prima Gli esercizi specifici, come lo stretching dinamico, 'ringiovaniscono' le strutture fasciali, perché stimolano delle cellule nel tessuto connettivo, chiamate fibroblasti, a rinnovare la rete di collagene. Affinché questo si verifichi con cambiamenti misurabili, spiega il Dr. Schleip “si impiegano tra le 9 e le 14 settimane”. La Fascia e lo Sport, un legame sempre più stretto. Le potenzialità della Fascia sono al centro delle ricerche e delle pratiche sportive di ogni tipo, dal calcio al golf fino al basket. Uno dei connubi più famosi in tal senso è quello voluto dal capo fisioterapista della nazionale tedesca di calcio Klaus Eder, che da decenni sta ottenendo risultati impressionanti grazie al suo lavoro sul tessuto connettivo. Kristina Rothengatter, giocatrice golf professionale, racconta così la sua esperienza: “volevo diventare più mobile nelle articolazioni dell'anca e delle spalle per poter colpire più forte la pallina. Per questo mi sono rivolta ad un allenatore Fasciale. Grazie a lui ho cambiato completamente la mia routine di riscaldamento: mentre prima facevo stretching statico, ora faccio stretching in movimento”. Molti atleti lavorano autonomamente sulla Fascia grazie ad un attrezzo specifico, il Blackroll. A spiegare come ci pensa il giocatore di basket Andrej Mangold: “per noi usarlo è ormai diventata routine, tanto che i nostri allenatori chiamano questa pratica igiene muscolare, che come la igiene orale va praticata ogni giorno”. Che effetti ha questa 'pratica quotidiana'? “All'inizio mi faceva male, ma ora lo sento come massaggio rilassante, ed inoltre i miei tempi di recupero si sono accorciati”. Il Rolfer e studioso della Fascia Markus Rossmann lavora soprattutto con allenatori di calcio, ai quali insegna nuovi sistemi di allenamento e particolari metodi di 'manutenzione' delle fasce. Nella sua attività con gli sportivi, Rossmann ha dimostrato che quando si ha una rete fasciale più elastica il corpo usa meno energia, e che una corretta stimolazione del tessuto connettivo da parte del professionista aumenta le prestazioni dell'atleta. La maggior parte dei terapisti sportivi, come Klaus Eder, lavora sulle Fasce a mani nude, mentre altri, come Sven Kruse, adottano strumenti particolari per non compromettere le proprie dita. Lo Yoga Fasciale. Un'altra variante dell'allenamento delle Fasce è lo Yoga fasciale. In esso si cambiano gli angoli di lavoro degli arti e si introducono elementi dinamici, come lo spostamento del piede o una inclinazione della parte superiore del corpo. Questo perché, conclude la Rolfer Daniela Meinl “la parte tendinosa delle fasce non viene stimolata abbastanza nello yoga classico”. Fonte: Focus Germania, 7 Novembre 2015 traduzione e sintesi di Marcel Teeuw Certified Rolfer® e Rolf Movement™ Practitioner
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Sono Alberta, ho 68 anni, e questa è la mia testimonianza sul Rolfing e sul rapporto con la mia rolfer, Miita Mazzali Fulgenzi. Ve la racconto in modo diretto, sull'onda emotiva di una esperienza per me molto importante. Quando cominciai il mio percorso avevo in testa una domanda: come sarà la persona a cui mi sarei affidata per molti mesi? La professionista in questione era Miita Mazzali, una delle prime rolfer in Italia, che mi aspettava nel suo studio a Roma, vicino a Villa Ada, quel parco in cui lo scrittore Niccolò Ammaniti aveva ambientato un suo esilarante romanzo. Il mio percorso iniziava quindi con una citazione letteraria e un sorriso, e questa mi metteva già di buon umore. Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me. E, più o meno, della mia stessa età. La prima cosa che ho pensato è stata: Miita è una fata benevola. “Quando suonai il campanello e si aprì la porta, mi apparve una persona del tutto diversa dall’immagine che mi ero creato di lei: una donna che non era alta magra e severa, come mi aspettavo, ma piccola e rotonda come me” La prima seduta era partita con l’anamnesi (la raccolta dalla voce diretta del paziente di tutte quelle informazioni che possono aiutare il terapista a indirizzarsi verso una diagnosi corretta, ndr), che non nascondo, mi stava metteva un po’ di ansia. Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia. Ero appesantita e in più le analisi avevano diagnosticato che era in atto un processo di degenerazione artrosica delle ginocchia molto avanzato. Ginnastica, in vita mia, non ne avevo mai fatta, se non sporadicamente e con la sensazione di essere costretta: detestavo le palestre e la filosofia del fitness. Lavoravo per ore al computer e nel tempo libero amavo stare sdraiata a leggere un libro. L’unica attività fisica che mi piaceva fare era camminare, ma ora le mie gambe mi dicevano che non potevo più farlo. Ero appena andata in pensione, mi aspettava una vita nuova in un mondo nuovo, mi ero trasferita appositamente in campagna ma il mio corpo sembrava non volermi più seguire. “ Il motivo per cui ero lì era che da un po’ di mesi facevo sempre più fatica a camminare, mi sembrava che le gambe fossero trattenute da lacci, e per di più annodati dietro le ginocchia” Dopo il colloquio iniziale, con Miita siamo passati alla pratica: mi ha visto camminare e ha notato subito che avevo le spalle troppo rigide, ero sulla difensiva, col busto troppo in avanti e una traiettoria inquinata dal mio disturbo visivo da ambliopica. Dopo un po’ di percorsi mi sono sciolta e mi sono messa sul lettino. Le sue mani hanno cominciato a toccarmi partendo dai piedi. Miita mi ha spiegato che a ogni seduta si sarebbe lavorato su una parte del corpo, fino a completare le dieci tappe. Il suo è un massaggio forte, profondo e spesso anche doloroso, tanto che durante la manipolazione mi ha detto: “guardi che posso farle male…” Il suo lavoro è molto intenso, faticoso, eppure Miita riusciva sempre ad essere morbida e accogliente, con delle braccia quasi materne. Miita mi ha poi spiegato che ogni seduta sarebbe finita con un lavoro sulla testa e, quando lo ha praticato, mi sono sentita 'sciolta'. Il massaggio cranio-sacrale mi piace molto ma quello di Miita mi ha liberato da tutte le tensioni, commuovendomi. Mentre glielo stavo dicendo ho sentito due lacrime scorrere sulle guance. Mi sono vergognata un po’ e lei mi ha sorriso. Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi. Ci vediamo tra quindici giorni, mi ha detto Miita. La seconda seduta ha riprodotto la magia della prima. Sono entusiasta e grata, anche se il lavoro sui muscoli delle gambe si è rivelato per me molto doloroso. “Intanto abbiamo finito la prima seduta, e mi sono sentita come ubriaca ma al tempo stesso leggera. Mi è sembrato anche di tenermi meglio in piedi” Dopo la terza seduta, mi accorgo che la mia terapia va avanti con un po’ di lentezza, perché vivo a duecento chilometri di distanza, devo prendere auto e treno per arrivare a Roma, spesso rimando gli appuntamenti, costringendola a cambiare la sua agenda. Miita dice che devo mantenere la continuità, altrimenti il lavoro è inutile. So bene - ormai mi conosco – che sta riaffiorando la mia resistenza a muovermi, a 'sentire' il corpo. D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica, che ho praticato per molti anni. Sento che si è instaurato il transfert con Miita, e il fatto che lei mi conosca, che sappia il mio segreto, mi mette sulla difensiva. Tuttavia, lo ammetto, a volte penso: non ci torno più. La mia 'fatina benevola', però, mi sgrida. E ha ragione. “D'altra parte questa esperienza non è paragonabile a nessun’altra che ho vissuto, forse solo all’analisi psicoanalitica. che ho praticato per molti anni” In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno. La devo riconoscere, abbracciare, amare. In quel dialogo tra noi sento che è una sofferenza che conosce bene, chissà se è arrivata a questo meraviglioso lavoro perché aveva bisogno di riconoscere anche lei la bambina che era stata. È un momento di empatia perfetta, che resterà per sempre nel mio cuore. Mi chiede che cosa mi fa sentire davvero “dentro” il mio corpo, e io rispondo stare nell’acqua, ma senza dover nuotare, senza dover per forza compiere una prestazione. E lei mi dice: stai nell’acqua, muoviti come vuoi, lentamente, fai le capriole e sorridi alla bambina che eri. È il tuo elemento. “In una delle ultime sedute mi lascio definitivamente andare, piango a lungo. Racconto il mio dolore di bambina, il bisogno di madre. Miita mi dice di guardare la bambina che ero stata, di capire di che cosa ha bisogno” Dopo la fine del percorso di dieci sedute, ci siamo viste altre volte, quando io potevo andare o quando lei aveva un’ora libera. Ora che avevo ricominciato a sgambettare, un po’ di mantenimento mi avrebbe fatto solo bene. Mi accorgo che avevo fatto la stessa cosa anche con la mia psicoanalista, come a prolungare un legame, un amore. Avevo in mente di chiamare Miita per vederla quando ho saputo che ci aveva lasciati. Un tumore l’aveva portata via in poco tempo. Avrei voluto sentirmi ancora tra le sue braccia. Avrei voluto abbracciarla anch’io e cullarla come lei aveva fatto con me.
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L'animazione è stata creata per la Aberystwyth University's Sports Science Department, in collaborazione con il Dr. Marco Arkesteijn il quale ha aiutato gli studenti nel rendering delle complesse relazioni muscolari
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Anche quest'anno nel corso della Rolfing® Week organizzata in ricordo del compleanno della dott.ssa Ida P. Rolf (fondatrice del metodo), numerosi studi hanno aperto le loro porte a bambini e famiglie. Di seguito la testimonianza di Chiara. D. lasciata dopo la Rolfing® Week di Roma tenuta dalla Certified Rolfer™ Annalisa Di Salvo: "Ieri ho fatto la prova gratuita che in questi giorni è possibile fare alla Città della Luce. È un'esperienza magnifica. Ho la schiena dritta e a riposo come non ho mai percepito. Cammino senza fatica e tutti quei doloretti che non ho più tornano solo alla memoria mentale perché il mio corpo li ha eliminati e se ne meraviglia. Mi dico: ma possibile che con pochi tocchi le contratture che avevo fino a ieri siano sparite? Ebbene si! Dopo la seduta ho camminato sino a sera tardi per strade, centri commerciali e passeggiata serale senza mai sedermi...e ho percepito un tale benessere e una vitalità mai provata prima. Senza stanchezza, senza dolore, ma allungata, rilassata, naturale e vitale! Straconsiglio questo percorso a chiunque abbia mal di schiena o cervicali come me e anche a chi pensa di stare benone per fare un check up su come potrebbe stare ancora meglio. Lo percepirai solo lì per lì , dopo essere già "guarito" che prima stavi scomposto! In soli 30 minuti e gratuiti si può sperimentare ora! Fantastico e magico davvero!"
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Ecco la testimonianza "a caldo" di Barbara dopo la conclusione dei seminari di TOUCH dei Summer Camp 2021 di Formazione Rolfing Italia... l'emozione e la soddisfazione del suo volto è per noi motivo d'orgoglio! Un GRAZIE A TUTTI I PARTECIPANTI, vi ricordiamo che è ancora possibile iscriversi ai moduli di MOVEMENT di Settembre 2021 sul sito di formazionerolfing.it. Un modo per approfondire in piena libertà tematiche inerenti alla dinamica del movimento. Si ringrazia l'Insegnante Pierpaola Volpones per il prezioso contributo. SCOPRI I SUMMER CAMP
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Il 25 marzo alle ore 17.00 a Palermo, presso Arci-Fontaro', si terrà la Conferenza Scientifica: "Diabete, malattie cardiovascolari, allergie, tumori, parkinson, alzheimer…si possono curare, prevenire, arginare? Si, con l'applicazione delle nuove frontiere scientifiche della nutrizione umana" “Crediamo che il regalo più grande che puoi fare a te stesso e alla tua famiglia sia la salute” Borre Gjersvik, CVO Eqology Un corpo in equilibrio significa più dinamica, minor sforzo, maggiore risultato. Il Rolfing insegna al corpo come muoversi più facilmente, come stare in equilibrio e come godere della vita in modo più completo, in armonia con se stessi e con l’ambiente circostante. E’ necessario ottimizzare la salute cellulare per una mente più fresca, per un cuore più in salute ed un sistema immunitario attivo e sano. Senza una nutrizione coerente è difficile avere tessuti resilienti e disponibili al miglioramento. Una conferenza scientifica in cui si parlerà di come le nuove frontiere della nutrizione ci possono aiutare a incrementare il benessere delle cellule e dei tessuti; come I Micronutrienti essenziali ci possono aiutare a trovare una salute migliore, a migliorare le nostre prestazioni, a invecchiare meglio. “La mia teoria è che quando il corpo è ben allineato e funziona correttamente, ci sono poche malattie e meno stress”. Dr. Ida Rolf Per l'ingresso è previsto il tesseramento arci (costo 5 euro) che consente l'ingresso per un anno a tutti i circoli Arci d'Italia, più un contributo di 3 euro sempre per Arci. RELATORI Marina Blandini, Rolfer e Mentore del Metodo Rolfing - www.rolfingsicilia.it - 349 239 5596 Marzia sucameli, nutrizionista clinica, dottore di ricerca in emato-oncologia e medicina interna clinico traslazionale, settore di fisiopatologia delle malattie geriatriche, gerontologia, medicina anti-aging, biologa