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Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing® - Rolfing®: armonia ed equilibrio nella struttura corporea attraverso il tocco e l'educazione al movimento. Integrazione Strutturale, Postura , Benessere, Fascia
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La Fascia ha un aspetto membranoso e avvolge tutte le strutture del corpo. Fornisce supporto, protezione e forma agli organismi. Avvolge e isola le strutture profonde del corpo. Il sistema di fasciale è caratterizzato da una capacità di scorrimento e spostamento e permette piccoli movimenti fisiologici, come battito del cuore e movimenti maggiormente visibili come l'espansione dei polmoni durante la respirazione. Il video mostra una rappresentazione artistico concettuale della fascia. Choreography: Irene Cortina González Costume: Christin Noel Music: Paul Dill Dancers: Katharina Malong, Irene Cortina González Camera & editing: Svea Poestges Make up & hair: Carolin Schöldgen
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JAMIE STONE condivide con noi la sua esperienza con il Rolfing® e ci racconta come questo metodo le abbia donato sollievo al mal di schiena che quotidianamente la affliggeva a livello lombare: "... Una cosa che il Rolfing® mi ha davvero insegnato è quanto sia importante muovere il tuo corpo, specialmente quando superi i trenta (..) Non ho più quei terribili dolori alla parte bassa della schiena. Se hai mai provato qualcosa di simile, so che probabilmente sarai d'accordo con me! ..." LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE QUI Pubblicato su hellogiggles.com Autore: JAMIE STONE - 31 Maggio, 2018 Articolo in inglese su European Rolfing® Association
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Sorprendentemente alla lista delle sensazioni enterocettive si è aggiunto il senso del tocco affettivo, sensuale e piacevole. Questa scoperta è nata da una serie di esami su di un particolare paziente privo di afferenze mieliniche, in cui si è osservato che accarezzando lentamente la pelle con una spazzola morbida si è riusciti ad innescare una debole sensazione piacevole, anche se in realtà, il paziente non era stato in grado di riconoscere da quale direzione venissero le carezze. La risonanza magnetica funzionale ha dimostrato che questa sensazione vaga è stata accompagnata da una chiara attivazione della corteccia insulare, mentre nessuna attivazione è stata vista nella corteccia somatosensoriale primaria. (Olausson et al 2010). Sulla base della innervazione della pelle dei primati e di successivi studi con altri pazienti si è concluso che non vi è duplice innervazione tattile nella pelle umana pelosa: oltre a fibre afferenti mieliniche a conduzione veloce, vi è un sistema di conduzione lenta di fibre amieliniche C tattili (CT), afferenze che rispondono al tocco delicato. Le afferenze tattili C sono un tipo distinto di fibre amieliniche a bassa soglia di meccanorecettori che sono collegate con percorsi interocettivi neurali. Tali afferenti hanno una velocità di conduzione lenta (da mezzo secondo ad uno di ritardo dal momento dello stimolo all’arrivo al cervello). Poiché questo tipi di recettori non sono mai stati trovati nella pelle glabra (aree con assenza di pelo, come il palmo della mano e l’area plantare del piede) nonostante numerose registrazioni microneurografiche, si suppone che siano presenti solo nella pelle pelosa. Le cellule vengono stimolate da una leggera pressione sulla pelle e rispondono prevalentemente ad un tocco dolce e carezzevole. Le afferenze tattili C sono collegate a specifiche aree del cervello: la corteccia insulare, il solco temporale superiore posteriore, la corteccia prefrontale mediale e la corteccia cingolata dorso anteriore, che sono noti per essere attivati dal tocco affettivo (McGlone et al 2014). Si è concluso che la pelle dei primati contiene particolari recettori tattili che formano un sistema per il tocco sociale che può essere alla base della risposta emotiva, ormonale (ad esempio l’ossitocina) e quelle affiliative al contatto simile ad una carezza, cioè quello pelle-a-pelle tra gli individui. La profonda importanza di un tale sistema per la salute umana e il suo benessere è stato a lungo indicato (Montague 1971), almeno dal classico studio di Harlow (1958) utilizzando un neonato di scimmie Rhesus che esprimono affetto per una madre surrogata in risposta al comfort tattile . Ciò è ribadito da McClone et al. (2014) che ha suggerito l’ "ipotesi del tocco affettivo": il ruolo essenziale del sistema CT è quello di fornire un meccanismo di periferiche per la segnalazione di un piacevole contatto pelle-a-pelle negli esseri umani, promuovendo in tal modo il tocco interpersonale e il comportamento affiliativo. Fascia come un organo di interocezione Nei tessuti muscolo-scheletrici solo una piccola quantità di terminazioni nervose sensoriali sono meccanocettori mielinici legati alla propriocezione, come fusi muscolari, recettori Golgi, corpuscoli di Pacini o terminazioni di Ruffini. Prevalentemente, circa l'80% dei nervi afferenti, termina in terminazioni nervose libere (Schleip, 2003). I ‘recettori muscolari interstiziali’ che si trovano nei tessuti fasciali come l'endomisio o il perimisio sono collegati sia con i neuroni amielinici afferenti (allora si chiamava tipo IV o fibre-C) o assoni mielinizzati (tipo III o fibre Ad). Infatti il 90% di queste terminazioni nervose libere appartengono al primo gruppo, i neuroni C con fibre a conduzione lenta. Gli studi di imaging Funzionale magnetico di Olausson et al. (2008) hanno rivelato che la stimolazione di queste fibre neuronali C producono l’ attivazione della corteccia insulare (che indica un chiaro ruolo interocettivo di questi recettori) e non della corteccia primaria somatosensoriale che di solito è attivata da input propriocettivi. La sorprendente conclusione di questo è che il numero di recettori interocettivi nei tessuti muscolari di gran lunga oltrepassa la quantità di terminazioni propriocettive. Quantitativamente, si potrebbe stimare che per ogni nervo propriocettivo che termina in questi tessuti sono più di 7 le terminazioni che potrebbero essere recettori interocettivi. Mentre alcune di queste terminazioni nervose libere sono termorecettori, chemiorecettori, o hanno funzioni multimodali, la maggior parte di loro funzionano infatti come meccanocettori, che significa che sono sensibili alle tensioni meccaniche, pressione o deformazione di taglio. Mentre alcuni di questi recettori sono recettori ad alta soglia, è stato dimostrato che una porzione significativa (circa il 40%) può essere classificato come recettori a bassa soglia, che sono sensibili al tocco leggero, anche al tatto leggero come quello del “ pennello di un pittore" (Mitchell & Schmidt 1977). Molto probabilmente sono sensibili al dolce allungamento del tratto miofasciale eseguito da terapeuti. Tratto da Fascial Fitness Australia Traduzione di Barbara Valaguzza, Certified Rolfer®
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Dare forma al proprio benessere con il Rolfing® significa ripristinare il funzionamento armonico del proprio corpo attraverso il tocco sensibile e deciso del Rolfer®, liberando il corpo dalle sue restrizioni e riallineando la tua postura rispetto al campo di gravità, rendendola al contempo più armonica ed equilibrata. "Quando il corpo riesce a lavorare in modo appropriato, la forza di gravità può fluire attraverso di esso. Quindi spontaneamente il corpo guarisce se stesso" (Dr. Ida P. Rolf) Con l'arrivo dell'Autunno tornano anche i dolori di sempre: mal di schiena, mal di collo, mal di gambe, spesso si assiste ad un calo delle performance atletiche e il corpo appare meno elastico. Grazie al Rolfing puoi: Aumentare il benessere individuale Rendere il movimento più fluido ed efficiente Migliorare la consapevolezza del tuo corpo Utilizzato come metodo di integrazione strutturale da numerosi professionisti dello sport, della danza, del canto e della musica in genere, il Rolfing permette anche di portare le proprie prestazioni ad un livello successivo limitando e/o prevendendo condizioni di stress eccessive e facilitando il recupero post-traumatico. Qual'è il primo passo per star bene? Volerlo! Chiama il Rolfer Certificato e autorizzato più vicino alla tua città e richiedi un primo incontro, solitamente non impegnativo; puoi trovarlo in autonomia con il toolkit "Trova un Rolfer" oppure contattandoci per essere poi indirizzato dalla nostra segreteria. Inizia oggi il tuo percorso di benessere: TROVA UN ROLFER CHIAMA INVIA UNA E-MAIL
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E' una storia davvero emozionante quella del Rolfer™ brasiliano, Igor Simões Andrade, il quale aiuta i bambini disabili a muoversi insegnando loro a nuotare con i delfini. " Il mio lavoro si basa su fiducia, fiducia e risorse terapeutiche, che provengono dalla fisioterapia, dal Rolfing (come un massaggio dei tessuti profondi) e dalla terapia assistita da animali." Igor Simões Andrade, brasiliano, ha iniziato il programma chiamato "bototerapia" nel 2006, dove porta i bambini con disabilità fisiche e mentali a nuotare con i delfini rosa selvatici nel Rio delle Amazzoni. Igor lavora con bambini con varie condizioni come la sindrome di Down e la paralisi cerebrale. Ad oggi, ha aiutato più di 600 bambini gratuitamente. LEGGI TUTTO QUI Articolo pubblicato su European Rolfing Association e tratto dall'articolo originale: "Physiotherapist helps disabled kids move by teaching them to swim with pink dolphins", pubblicato su metro.co.uk da Faima BakarMonday.
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La maggior parte del movimento del corpo è prodotto dall'energia elastica immagazzinata nelle nostra fasce; i muscoli servono soltanto per iniziare il movimento, per impedirlo, per rinforzarlo o per cambiare direzione. In questo interessante articolo pubblicato su www.liguriasport.com, Marcel Teeuw, Certified Rolfer™, si chiede se a fronte di questa evidenza, i metodi di allenamento tradizionali sono sempre adatti alle varie esigenze. Cosa possiamo fare per sfruttare al massimo questo meccanismo di cui siamo attrezzati? Scopriamolo insieme in questo interessante articolo in cui l’autore approfondisce e sperimenta il Fascial Fitness: il metodo integrativo ideato da due dei più importanti Rolfer™ al mondo: Robert Schleip e Tom Myers. Fonte: www.liguriasport.com Autore: Marcel Teeuw
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Davide Angeli e Sara Bega, in questo live-meeting tenutosi lo scorso 14 Maggio 2020, ci raccontano di come è iniziato il percorso che li ha portati ad essere uno (Davide Angeli) Presidente dell'Associaizone Italiana Rolfing® e l'altra (Sara Bega) parte attiva del Comitato di Ammissione internazionale. Buona visione
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Mi presento: sono Marco, ho 47 anni e soffro di mal di schiena da quando ne avevo 19. Nel corso degli anni mi sono curato sia con medicine tradizionali che con altri metodi, ottenendo sempre risultati del tutto insoddisfacenti. Il dolore per me era era diventato un handicap, sia nel lavoro che nello sport: pratico arti marziali da tanti anni e non potevo più allenarmi come volevo. Un giorno stavo navigando su internet alla ricerca di qualche soluzione ai miei problemi e così ho scoperto il Rolfing. Mi sono incuriosito e ho deciso di provarlo subito. Già dalle prime sedute ho cominciato a sentire dei grandi benefici, sia sul piano fisico sia sul piano mentale. Più la mia mia postura migliorava più il dolore diminuiva. La sensazione è stata simile a dover imparare di nuovo a respirare, a camminare a muoversi. All'inizio sembra strano, ma pian piano questi nuovi schemi posturali e di movimento diventano naturali. Inoltre mi sono reso conto che il benessere fisico mi ha portato - e questo proprio non me lo aspettavo – una nuova apertura mentale, una visione piena e più positiva della vita. Oggi che sono passati circa due anni dall'inizio questo processo posso dire che il Rolfing ha cambiato la mia vita. In meglio.
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Dopo il periodo estivo, con la ripresa del lavoro ritornano anche i soliti fastidi: mal di schiena, dolori alla cervicale, mal di gambe... IL MOMENTO GIUSTO E' ADESSO! Questo è il momento giusto per chiamare il Rolfer® più vicino a te. Il Rolfing® ho rivoluzionato il metodo di lavoro corporeo, chi lo ha già provato ha ritrovato una maggiore armonia ed equilibrio nella struttura del proprio corpo, ottenuta attraverso il tocco fasciale di un Rolfer Certificato e una educazione al movimento in gravità. TROVA IL ROLFER Grazie al Rolfing® è possibile migliorare la propria postura, le performance atletiche, la propria flessibilità, o risolvere fin dalla prima seduta problemi comuni come mal di schiena, torcicollo, mal di gambe e altri vari fastidi tipici della vita quotidiana. Non aspettare, inizia a star bene con il Rolfing: il metodo innovativo che ri-allinea il tuo corpo e dona maggiore elasticità, dinamicità e benessere. CHIAMA ADESSO Se non vuoi aspettare, chiama adesso, la nostra segreteria saprà indirizzarti verso il Rolfer più vicino e adatto alle tue esigenze. Ricorda, Il Rolfing è adatto a tutti: bambini, adolescenti, adulti ed anziani, il metodo si adatta alle esigenze individuali restituendo sempre una piacevole sensazione di benessere e cambiamento strutturale. Star bene è facile! Basta volerlo!
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Come nasce lo stress? La nostra vita di tutti i giorni ci sottopone continuamente ad un serie di eventi e stimoli che creano pressione e stress. E' scientificamente dimostrato, infatti, che mente e corpo sono in stretta connessione, e tutto ciò che avviene a livello mentale successivamente causa reazioni sul corpo. Il nostro organismo è costretto a cercare continuamente delle mediazioni per poter fare fronte a tutte le situazioni della vita ma, allo stesso tempo, deve recuperare energie e ristabilire un equilibrio. In questo contesto, lo stress rappresenta una reazione adattativa, fisiologica e naturale che, se circoscritta, può essere anche sana. Quando però lo stress da stimolazione è particolarmente intenso o prolungato, esso diventa nocivo, fino al punto da creare alterazioni psicofisiche. Lo stress è il tessuto connettivo. Uno dei sistemi particolarmente sensibili a queste alterazioni psicofisiche scaturite dallo stress è il tessuto connettivo, una rete infinitesimale di tessuto a strati densi presente dalla superficie del corpo fino agli strati più profondi, che collega ossa, tendini, legamenti, muscoli e visceri. Il tessuto connettivo è intimamente connesso al sistema nervoso autonomo (conosciuto anche come Sistema Nervoso Vegetativo, composto dal sistema Simpatico e da quello Parasimpatico) che influenza particolarmente tanto il tono quanto la viscosità. Come si manifesta lo stress sul tessuto connettivo? Senza rendercene conto, ci ritroviamo a subire gli effetti dello stress sul nostro tessuto connettivo quasi quotidianamente: quando diciamo frasi come “mi si stringe il cuore”, “ho un nodo alla gola”, “sento due macigni sulle spalle” vuol dire che stiamo percependo proprio quello che avviene nel nostro tessuto connettivo. Stati come paura, preoccupazioni e rabbia innescano delle alterazioni che danno vita a delle vere e proprie restrizioni all’interno del tessuto connettivo, le quali possono sfociare in dolori cronici della schiena e del collo, irrigidimenti, emicranie, alterazioni viscerali e fibromialgie. Per combattere queste alterazione è necessario avere un apparato muscolo-scheletrico in grado di rimandare sensazioni di forza, di prontezza al movimento, di capacità elastica e scattante, per contribuire a rispondere con sicurezza all’evento stressante. Un potente aiuto conto lo stress lo può fornire il Rolfing. Per porre fine a situazioni come quelle appena descritte serve un intervento sul sistema nervoso che inneschi un profondo processo di autoregolazione. L’Integrazione Strutturale Rolfing, un efficace metodo di lavoro che agisce sulla fascia, a profondo valore psicofisico che consente, generalmente in dieci sedute, di allentare restrizioni fisiche, di allineare il corpo, di far riacquisire alla persona libertà di movimento, ampiezza di respiro e spazio mentale. Questo insieme di condizioni favorevoli agisce come un flusso di informazioni che dal “soma”, il corpo, arrivano alla neocorteccia, la quale “elabora” gli input positivi di benessere. Grazie ad essa la persona può “filtrare” gli eventi stressanti giungendo a un livello di percezione nuova, utile a gestire al meglio lo stress. Il Rolfer 'guida' la persona all’esplorazione delle proprie sensazioni corporee, facendogli prendere contatto con immagini, emozioni, pensieri e schemi motori, così da fargli recuperare il senso del proprio corpo attraverso una nuova e profonda stabilità psicofisica. Tutto ciò, a livello corporeo, gli permette di utilizzare al meglio la forza di gravità come una sorta di energia propulsiva che lo fa sentire forte, sicuro e libero di esprimersi. A livello psichico, invece, l’attivazione del sé corporeo profondo aumenta la capacità di auto ascolto e permette all'individuo di essere in contatto con una nuova consapevolezza delle proprie risorse, grazie alla quale impara a gestire con concentrazione e calma le situazioni di difficoltà e stress. Dopo aver provato il Rolfing, la persona scoprirà di possedere dentro di sé una inesauribile sorgente di forza e benessere, a cui poter attingere in qualsiasi momento della sua vita. di Daniela Risser Certified Rolfer™
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Tra ricerca, tradizione, innovazione e applicazione, in occasione del 125esimo anniversario della nascita di Ida Pauline Rolf, l'Associazione Italiana Rolfing, a partire dal 20 Marzo, ha lanciato una serie di incontri tematici, online e gratuiti, con diversi professionisti del lavoro corporeo, che hanno già integrato, con successo, nel loro flusso di lavoro quotidiano le ultime scoperte sulla Fascia. Un'apertura alla conoscenza di come la geniale intuizione di Ida Pauline Rolf abbia orientato la Ricerca Scientifica e di come le relative scoperte abbiano migliorato la pratica professionale. Rolfing e Feldenkrais Fascia: l’anello di connessione tra integrazione strutturale e funzionale. Data: 20 Marzo 2021 Moderatrice: Marina Blandini - Advanced Rolfer e operatore Rolf Movement Intervengono: Rita Geirola membro della Facoltà europea di Rofling e Rolf Movement, insegnante Feldenkrais, insegnante Pilates Pierpaola Volpones Chair della Faculty Europea del Rolfing Lucia Isabella Grazioli Rolfer™ e Insegnante di Feldenkrais Simone Costa Counselor a mediazione corporea, Rolfer (studente Feldenkrais) Raffaele Viscido Rolfer , Fisioterapista, Mezierista ( studente Feldenkrais) Regia di Eleonora Celli Presidente di FRI – Formazione Rolfing Italia - www.formazionerolfing.it
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Un ispirante articolo di Linden Schaffer su www.mindbodygreen.com parla dei benefici che il Rolfing® ha sugli atleti e su come questo metodo possa migliorare le prestazioni agonistiche, qui un significante estratto: "Guardando le Olimpiadi, sono stata ispirata dall'atleta olimpica degli Stati Uniti Sanya Richards-Ross, che ha inserito il Rolfing® nella suo piano di allenamento e ha portato a casa un oro nelle Olimpiadi di Londra correndo nei 400 metri ... mentre potrei non correre per vincere medaglie sul palcoscenico del mondo, il Rolfing mi ha permesso di continuare ad avanzare verso i miei traguardi con un corpo più sano e indolore." Leggi l'articolo completo qui Fonte Originale: www.mindbodygreen.com Autore: Linden Schaffer Versione in inglese sul sito dell'European Rolfing® Association
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C'è una parte del nostro corpo che può rappresentare la soluzione ideale per risolvere i problemi articolari e migliorare le prestazioni sportive delle persone: si tratta della Fascia muscolare, quel tessuto connettivo che si irradia per tutto il nostro corpo e che è dotato di una straordinaria potenza, molto spesso sottovalutata. Negli ultimi decenni, però, medici, biologi e fisioterapisti hanno iniziato a studiarla a fondo, comprendendone l'enorme valore per la nostra salute. Ma come è composta la Fascia ed in che modo si irradia nel nostro corpo? Esistono varie 'reti', connessioni e catene di tessuto connettivo. Vediamone insieme le principali: 1) La rete delle fasce addominali La rete delle fasce addominali è composta da tre strati: uno verticale - che va dallo sterno al pube -, uno diagonale e uno orizzontale. 2) La connessione del petto con il braccio All'interno dell'avambraccio esiste una catena mio-fasciale, che attraversa il gomito e i bicipiti, per poi connettersi ai pettorali e allo sterno. 3) La catena che attraversa arco plantare, adduttori e pavimento pelvico Questa catena corre dall'arco del piedi, attraverso gli adduttori, e arriva al pavimento pelvico. In questo modo rafforza l'articolazione del ginocchio. 4) La catena spalle-gomito Essa corre dalla parte esterna del braccio ed è connessa con il deltoide, alcuni parti del trapezio, il collo e la spina dorsale. 5) La fascia della coscia Questa Fascia corre dal bacino e arriva fino sotto il ginocchio. 6) Catena dorsale diagonale Questa complessa catena collega la parte superiore con la parte inferiore del corpo. Corre dal gluteo fino ad arrivare al grande dorsale e viene ricoperta da una fascia che si estende su tutto il dorso. 7) La Rete Il tessuto connettivo percorre tutto il corpo. Dove si addensa, forma catene che connettono varie parti del corpo, inclusi muscoli e ossa. Ricerca scientifica e Fascia: il parere degli esperti. Tra i massimi esperti mondiali sulla Fascia c'è il Dr. Robert Schleip, biologo, ricercatore e direttore della Fascia Research Group alle Università di Ulm, in Germania. Schleip chiama il tessuto connettivo “l'organo Cenerentola”, perché per centinaia di anni questa struttura è rimasta ignorata dalla ricerca, pur occupando ben il 20% del volume del corpo umano. Schleip si è avvicinato alla Fascia quando lavorava come Rolfer, professione che lo aveva portato a scoprire gli incredibili risultati che si riuscivano ad ottenere lavorando su questo tessuto connettivo. Agli inizi dei suoi studi, per la medicina la Fascia era quasi considerata un 'fastidio': “nei corsi di anatomia – spiega lo studioso - i dottori erano addirittura contenti quando potevano togliere quello che era visto come un semplice tessuto bianco senza forma, che se eliminato rendeva più visibili la carne rossa e gli organi.” Siegfried Mense, Professore di Anatomia alle Università di Heidelberg, Germania, prevede che “il tessuto connettivo sarà sempre più importante nelle valutazioni dei medici, insieme a muscoli ed articolazioni”. Il motivo è semplice: “la fascia dorsale ha più ricettori nervosi che i muscoli erettori della schiena“. Ciò significa che la rete di tendini, legamenti e tessuto connettivo costituisce semplicemente il più grande organo sensoriale del corpo umano. Essendo collegata anche con il sistema nervoso simpatico, inoltre, la rete connettivale influisce in modo sensibile anche sullo stress. Anche l'Italia sta dando il suo apporto alla ricerca sulle Fasce. Ad occuparsene, con successo, sono i ricercatori Carla ed Antonio Stecco, considerati tra i pionieri degli studi sul tessuto connettivo, i quali recentemente hanno scoperto che in persone con problemi alla cervicale, la Fascia nella zona del collo è più densa rispetto a quella in persone sane. L'età e lo stato della Fascia: i bambini e gli anziani. L'età dell'individuo si riflette in modo profondo sullo stato del tessuto connettivo. Mentre i giovani hanno una tipologia di tessuto che assomiglia ad una sorta di 'calza di nylon', col passare degli anni si formano collegamenti trasversali e, quando ci si avvicina la vecchiaia, il tessuto perde la sua elasticità. “E' come il corpo avesse un vestito troppo piccolo”, sottolinea la Rolfer, istruttrice di Fascial Fitness e di Yoga Daniela Meinl. “Il nostro intervento chirurgico sulle Fasce aiuta i bambini che soffrono di paralisi spastica”, spiega Peter Bernius, primario del reparto Pediatria e Neuro-ortopedia all'ospedale Schön, a Monaco di Baviera. In questi soggetti gli spasmi muscolari fanno indurire la muscolatura e anche le Fasce, fino al punto che il muscolo non ha più la capacità di muoversi ed i pazienti iniziano a camminare sulle punta dei piedi. Con l'intervento sul tessuto connettivo, invece, la maggior parte dei pazienti riesce a muoversi meglio ed a ritrovare la fluidità di prima Gli esercizi specifici, come lo stretching dinamico, 'ringiovaniscono' le strutture fasciali, perché stimolano delle cellule nel tessuto connettivo, chiamate fibroblasti, a rinnovare la rete di collagene. Affinché questo si verifichi con cambiamenti misurabili, spiega il Dr. Schleip “si impiegano tra le 9 e le 14 settimane”. La Fascia e lo Sport, un legame sempre più stretto. Le potenzialità della Fascia sono al centro delle ricerche e delle pratiche sportive di ogni tipo, dal calcio al golf fino al basket. Uno dei connubi più famosi in tal senso è quello voluto dal capo fisioterapista della nazionale tedesca di calcio Klaus Eder, che da decenni sta ottenendo risultati impressionanti grazie al suo lavoro sul tessuto connettivo. Kristina Rothengatter, giocatrice golf professionale, racconta così la sua esperienza: “volevo diventare più mobile nelle articolazioni dell'anca e delle spalle per poter colpire più forte la pallina. Per questo mi sono rivolta ad un allenatore Fasciale. Grazie a lui ho cambiato completamente la mia routine di riscaldamento: mentre prima facevo stretching statico, ora faccio stretching in movimento”. Molti atleti lavorano autonomamente sulla Fascia grazie ad un attrezzo specifico, il Blackroll. A spiegare come ci pensa il giocatore di basket Andrej Mangold: “per noi usarlo è ormai diventata routine, tanto che i nostri allenatori chiamano questa pratica igiene muscolare, che come la igiene orale va praticata ogni giorno”. Che effetti ha questa 'pratica quotidiana'? “All'inizio mi faceva male, ma ora lo sento come massaggio rilassante, ed inoltre i miei tempi di recupero si sono accorciati”. Il Rolfer e studioso della Fascia Markus Rossmann lavora soprattutto con allenatori di calcio, ai quali insegna nuovi sistemi di allenamento e particolari metodi di 'manutenzione' delle fasce. Nella sua attività con gli sportivi, Rossmann ha dimostrato che quando si ha una rete fasciale più elastica il corpo usa meno energia, e che una corretta stimolazione del tessuto connettivo da parte del professionista aumenta le prestazioni dell'atleta. La maggior parte dei terapisti sportivi, come Klaus Eder, lavora sulle Fasce a mani nude, mentre altri, come Sven Kruse, adottano strumenti particolari per non compromettere le proprie dita. Lo Yoga Fasciale. Un'altra variante dell'allenamento delle Fasce è lo Yoga fasciale. In esso si cambiano gli angoli di lavoro degli arti e si introducono elementi dinamici, come lo spostamento del piede o una inclinazione della parte superiore del corpo. Questo perché, conclude la Rolfer Daniela Meinl “la parte tendinosa delle fasce non viene stimolata abbastanza nello yoga classico”. Fonte: Focus Germania, 7 Novembre 2015 traduzione e sintesi di Marcel Teeuw Certified Rolfer® e Rolf Movement™ Practitioner
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Rolfing un ottima base per lo Yoga? Così recita una parte dell'articolo "Regain Balance with Rolfing®", pubblicato lo scorso ottobre su "Life Positive", nota rivista internazionale in ambito dei benessere. Il Rolfing può risolvere il dolore e diversi disagi per una varietà di problemi di salute, tra cui mal di schiena, traumi, rigidità da invecchiamento e lesioni da movimento ripetitivo. Il Rolfing è anche un'ottima base per lo yoga e lo integra così come altre pratiche di benessere personale. Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il Rolfing non rientra nella categoria dei massaggi. LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE QUI Fonte: https://rolfing.org/positive-life-regain-balance-with-rolfing/ Articolo originale: https://www.magzter.com/stories/Health/Life-Positive/Regain-balance-with-Rolfing
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“A Natale regala Benessere con il Rolfing! L'Integrazione Strutturale Rolfing® che dona equilibrio e dinamicità ai movimenti, migliora la postura, incrementa le performance atletiche restituendo maggiore elasticità ed armonia nei movimenti. Un “dono” sempre gradito per far star bene i propri cari! Contatta il Rolfer più vicino a te! Clicca sul link sotto per trovare il Rolfer™ più vicino a te TROVA IL ROLFER
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Oggi vi proponiamo alcuni estratti dell'esperienza con il Rolfing di Michael Kellenberger, ballerino e coreografo professionista e perchè ha deciso di diventare un Rolfer™. Nell'intervista, pubblicata su European Rolfing® Association (rolfing.org), Michael Kellenberger - oggi Advanced Certified Rolfer® and Rolf Movement™ Practitioner - spiega perchè ha scelto il Rolfing e quali vantaggi il Rolfing può apportare ai danzatori professionisti. Come ballerino, perché hai deciso di diventare un Rolfer? "Sono diventato un Rolfer Certificato nel 2006. Prima ho ballato come ballerino e coreografo freelance realizzando progetti personali. Ma come ballerino/coreografo di solito c'è sempre un momento in cui devi decidere se voler continuare a ballare, coreografare, insegnare magari... perché ad una certa età, c'è un limite nel mondo della danza per continuare a ballare. Questo è stato il punto principale per cui ho iniziato a pensare di fare una nuova educazione per tuffarmi in una nuova professione. (...) Quali vantaggi può portare il Rolfing® ai ballerini? "Direi che, quando fai l'educazione Rolfing, puoi acquisire una conoscenza molto più profonda di come il corpo si muove in gravità, perché è davvero un argomento tangibile quando lavori sulla rete fasciale nel corpo. Fai una esperienza diretta e tangibile di cosa accade quando il tuo corpo si muove nello spazio. Le tecniche che hai imparato per stare in piedi nello spazio diventano più chiare e comprendi ancor più il modo in cui il movimento sarà espresso dal tuo corpo (...) direi che c'è molto da guadagnare come ballerino con il metodo Rolfing, ma anche che il Rolfing stesso può trarre profitto dalla tua conoscenza di ciò che il movimento può fare e di cosa il movimento riesce ad esprimere. LEGGI L'ARTICOLO ORIGINALE QUI Fonte: https://rolfing.org/articles/video/rolfing-and-dance Autore: Michael Kellenberger - Advanced Certified Rolfer® and Rolf Movement™ Practitioner
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Un metodo unico ed efficace per aiutare tutti i musicisti a superare i problemi di distonia focale e migliorare, rendendoli più leggeri e veloci, i propri movimenti: tutto questo è possibile grazie al metodo MusiReset, che unisce i principi del Rolfing con gli studi e l'esperienza di Elmar Abram, rolfer esperto ed ex musicista, che da anni si dedica alla ricerca su queste problematiche. Nel fare il proprio lavoro, il musicista compie un atto creativo, che per essere realizzato necessita di due elementi: le doti artistiche, innate, e una perfetta sintonia tra corpo e mente. Attraverso il corpo, e in particolare le dita e le mani, l'artista riesce infatti a produrre la propria musica. Ma cosa succede quando il corpo non risponde più alla mente come dovrebbe? Le conseguenze negative sono molte e frequenti: i musicisti possono soffrire di Distonia Focale (cioè movimenti incontrollati o, perdita del senso di controllo nelle dita e nella mano) di infiammazioni agli arti oppure di fastidiose contratture. Per risolvere tutte queste problematiche, in breve tempo, con successo e senza usare farmaci, Elmar Abram ha messo appunto il metodo MusiReset. Abram - che da giovane musicista è stato costretto ad interrompere la sua carriera proprio perché vittima di Distonia Focale -, lavora su tre livelli: intervenendo col Rolfing a livello fasciale e, quindi, strutturale, per la neutralizzazione di problemi somatici e per migliorare la struttura corporea e la postura; risvegliando ed ampliando della percezione corporea interna sensoriale e degli schemi motori con il MusiReset Movement; sviluppando in modo preciso e mirato le possibilità tecniche dello strumento suonato. In questo modo, il musicista si metterà alle spalle i problemi del passato, ritroverà economicità e leggerezza nei movimenti e la sua musica sarà ancora più intensa e affascinante. Il metodo MusiReset sarà presentato da Elmar Abram e Andrea Meynardi all'interno del convegno “Rolfing® S.I.: una visione pioneristica del corpo umano nel campo della gravità e nell'uso della Fascia”, che si terrà il 1° ottobre presso la Sala Conferenze della Fiera di Ferrara, all'interno di 'Edenica'. La presentazione del metodo è prevista per le 15.25. L'ingresso per la manifestazione è acquistabile sul posto oppure attraverso il sito www.edenica.it Per informazioni sul metodo MusiReset basta cliccare sul sito www.musireset.com Per informazioni sul Rolfing www.rolfing.it
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Scopri il metodo Rolfing® Dal 17 al 25 maggio 2025, in tutta Europa, i Rolfers® aprono le porte dei loro studi per gli Inside Rolfing® Days un’occasione speciale per scoprire e conoscere il metodo Rolfing®, fare domande e lasciarsi ispirare sperimentandone i benefici. Ogni Rolfer®, una proposta diversa... In questi giorni, ogni professionista aderente all'iniziativa proporrà attività personali e su misura: sessioni introduttive, incontri informativi, momenti di ascolto o esperienze pratiche. Un’opportunità preziosa per avvicinarsi a questa disciplina attraverso il contatto diretto con chi la pratica con passione e competenza. Perché partecipare? Per scoprire come il Rolfing® può migliorare la qualità del tuo movimento, il tuo equilibrio e il tuo benessere Per entrare in relazione con professionisti certificati e conoscere un approccio che lavora in profondità sul corpo e sulla postura Per lasciarti guidare da un'esperienza concreta, fatta di ascolto, dialogo e presenza Rolfer® aderenti all’iniziativa Ecco la lista dei Rolfer aderenti all'iniziativa, La lista è in aggiornamento continuo: torna a visitarla nei prossimi giorni per trovare l'incontro giusto per te. Questa iniziativa è un invito ad ascoltare il tuo corpo, entrare in contatto con te stesso e scoprire un nuovo modo di stare al mondo.
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Da un lavoro in uno studio d’ingegneria, che lo portava a lavorare all’estero, ad un presente da Rolfer™. È l’esperienza di Simone Costa, Rolfer di Milano, che dopo le dieci sedute di Rolfing ha capito che la vita che si era costruito non gli piaceva più. Così ha deciso di ascoltare il suo corpo, che gli ha detto di cambiare. “Mi piace dire che è il mio corpo che mi ha fatto comprendere di voler diventare Rolfer e mi ha spinto a cambiare vita. – spiega Simone – La volontà di un dialogo più diretto con il mio corpo, di una congruenza tra ciò che facevo nella vita e ciò che, invece, sentivo più giusto per me, mi aveva già spinto verso il teatro e verso esperienze di lavoro corporeo a diversi livelli. Ero insoddisfatto, il mio lavoro non mi rispecchiava, non mi sentivo nel mio elemento. Attraverso il Rolfing ho visto chiaramente come doveva e poteva essere la mia vita”. Costa ha scoperto il Rolfing grazie a un post in Facebook, poi la curiosità di sperimentare lo ha portato in uno studio di Rolfing. Quindi il corso per diventare Rolfer. “Il Rolfing non è un massaggio, ma è altro: questa è la grande differenza rispetto ad altre tecniche di manipolazione. Non interviene sul sintomo, sul dolore, sulla contrattura, sulla postura sbagliata, ma va oltre, offrendo modalità e strumenti di conoscenza del proprio corpo, di come questo interagisce con lo spazio e con l’ambiente che lo circonda, migliorando così non solo il rapporto con se stessi e la propria fisicità, ma anche con il mondo. Attraverso il tocco del Rolfer, che incontra le diverse zone del nostro corpo, aumenta la consapevolezza e si dispiegano le potenzialità. C’è una grande differenza, quando vuoi comprendere veramente qualcosa, tra ascoltare le istruzioni, imparare ad eseguirle e diventare ciò che si è imparato. Un conto è la conoscenza a livello mentale, un conto è la messa in pratica della conoscenza, un altro è ‘saper essere’ quella cosa. È un livello più alto, che appartiene al corpo quando diventa capace di introiettare la consapevolezza. Il corpo può dire cose alle quali la mente non arriva”. Dato che il metodo di Integrazione Strutturale Rolfing considera il corpo nel suo insieme, i benefici che se ne possono trarre si riflettono su tutta la persona: sul modo di muoversi, sui dolori articolari, sullo stato emotivo. “Grazie al percorso di Rolfing, sin dall’inizio, mi sono sentito deciso, assertivo e determinato – conclude Simone - Ho capito cosa volevo dalla mia vita e ho intrapreso il percorso più efficace per avvicinarmici”. Maggiori informazioni su Simone Costa qui Sito personale
Associazione Italiana Rolfing® - Integrazione Strutturale Rolfing®
Ho iniziato a praticare il Rolfing tempo fa e oggi posso dire che il ciclo delle dieci sedute è stato per me un'esperienza forte, efficace e decisamente arricchente. Il mio primo ricordo, quello non scorderò mai, è legato alla sessione inziale, con la quale ho 'scoperto' di essere in grado di respirare come non avevo mai fatto prima. Quel momento ha rappresentato per me una sensazione nuova, incredibile, come una nuova percezione di movimento nel mio corpo. Successivamente ho vissuto altre nuove sensazioni: ho percepito una sorta di maggiore lunghezza e, insieme, di libertà nelle mie gambe, che mi aiutato a capire come a determinare il mio modo di muovermi fosse l'immagine del mio corpo che mi avevo creato. E che, probabilmente, non corrispondeva a ciò che veramente ero. Grazie a Rolfing ho imparato a mantenere una relazione vivente con il mio modo di muovermi, e questo mi consente di scoprire tutti i giorni qualche nuovo aspetto di me, facendomi apprezzare il benessere che questi cambiamenti hanno avuto sulla mia vita. Il Rolfing ha trasformato non solo il mio modo di muovermi ma anche il mio modo di pensare. Questo, per me, rappresenta un grande successo e una nuova fonte di piacere e felicità.